Si è concluso nel pomeriggio, con l’uccisione di cinque terroristi e la liberazione dei 45 funzionari in ostaggio, l’attacco agli uffici di Save The Children a Jalalabad City, che hanno visto la morte di tre persone e il ferimento di 24. La Ong ha deciso di sospendere le attività in Afghanistan.
Il terrore si sposta ma non si ferma. Ieri sera due autobombe sono esplose a Bengasi, in Libia, di fronte alla moschea Baiat al Ridwan, nel quartiere di Al Salmani. Le esplosioni si sono verificate a distanza di 10-15 minuti l’una dall’altra, chiara volontà di colpire anche i soccorritori. 27 morti, tra cui anche alti esponenti della sicurezza, e molti feriti. La cellula terroristica che ha colpito sembra appartenere allo Shura Council of Benghazi Revolutionary, una coalizione di milizie integraliste islamiche, tra cui la più nota è Ansar al-Sharia.
© 2018 – Romina Gobbo – Facebook 24 gennaio 2018