Nuove guerre. Non c’è più rispetto per i civili – New wars. There is no more respect for civilians – حروب جديدة. ولا يوجد مزيد من الاحترام للمدنيين

L’ambulanza fatta esplodere ieri in Afghanistan, nella capitale Kabul, vicino all’ex sede del ministero dell’interno, ci dice che nelle guerre di oggi, definite non convenzionali, non c’è più rispetto per i simboli che rappresentano la cura. Il che significa che non c’è rispetto per i feriti, ovvero per i civili. Questo è stato ampiamente dimostrato; prima i civili erano “danno collaterale” da evitare il più possibile, oggi sono bersagli, arma di ricatto, per loro nessuna pietà. Con buona pace del Diritto Internazionale Umanitario. Le donne continuano ad essere le più colpite. Perché, oltre a morire come gli uomini, sono sempre più esposte ad abusi e stupri. Se andiamo qualche anno indietro, la pratica dello stupro fu un’arma usata in larga scala nell’ex Jugoslavia, allo scopo di umiliare il nemico. Più vicine a noi le schiave yazide. Molte pagano il proprio attivismo. Emblema della rivoluzione siriana Razan Zaitouneh, una delle più note avvocatesse di Damasco. Ha fondato il Violations Documentation Center, denunciando per mesi i crimini sia del regime sia dei ribelli. Nel 2013 è stata sequestrata da Jabhat al-Nusra (l’affiliazione siriana di al-Qaeda). Da allora, non se ne hanno più notizie.

© 2018  – Romina Gobbo – Facebook 28 gennaio 2018

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