Articoli con tag: Boko Haram

Dossier Festival Biblico 2015 – Un anno dopo, liberi da Boko Haram
Un anno fa, il primo giugno, le campane suonarono a festa. Il pubblico del Festival Biblico esplose dalla gioia all’arrivo della notizia della liberazione di don Gianantonio Allegri e don Giampaolo Marta, fidei donum della Diocesi di Vicenza, e della

Dossier Festival Biblico 2015 – Un anno dopo, liberi da Boko Haram
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Dossier Festival Biblico 2015 – «Nigeria, la Chiesa che costruisce»
«Se Boko Haram chiude le scuole, noi ne apriamo delle altre, se Boko Haram distrugge gli ospedali, noi creiamo un ambulatorio mobile per vaccinare e curare. Questi estremisti non si combattono solo con le armi; l’istruzione è fondamentale, così come

Dossier Festival Biblico 2015 – «Nigeria, la Chiesa che costruisce»
«Se Boko Haram chiude le scuole, noi ne apriamo delle altre, se Boko Haram distrugge gli ospedali, noi creiamo un ambulatorio mobile per vaccinare e curare. Questi estremisti non si combattono solo con le armi; l’istruzione è fondamentale, così come
Prove di un califfato africano – Trials of an African caliphate – محاكمات الخلافة الأفريقية
Con l’attacco di Baljouwel del 26 dicembre 2014 (distretto di Mayo-Moskota, parrocchia di Nguetchéwé), è stato ormai chiaro che Boko Haram è dentro al territorio del Camerun, e la fascia nord, al confine con la Nigeria, è una specie di
Prove di un califfato africano – Trials of an African caliphate – محاكمات الخلافة الأفريقية
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Quando l’orrore recluta i bambini
Assieme a fratel Fabio Mussi, missionario laico del Pime, di stanza a Yagoua, nel nord del Cameroun, al confine con il Ciad, cerchiamo di capire la strategia della setta islamica Boko Haram. Il principio fondamentale è il rifiuto di tutto quanto
Quando l’orrore recluta i bambini
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I missionari: “Se andiamo via noi, chi penserà alla gente?”
«Non ho paura perché penso che qui serva una presenza missionaria come testimonianza di fede. Dopo di che, cerco di fare le cose con la testa, e non all’avventura. La valutazione del rischio qui è continua. Abbiamo ridotto molte delle
I missionari: “Se andiamo via noi, chi penserà alla gente?”
«Non ho paura perché penso che qui serva una presenza missionaria come testimonianza di fede. Dopo di che, cerco di fare le cose con la testa, e non all’avventura. La valutazione del rischio qui è continua. Abbiamo ridotto molte delle
Gli altri rapiti
Martedì 27 maggio, il cooperante italiano, Federico Motka, rapito, il 12 marzo 2013, in Siria, ad Atmeh (uno dei campi profughi di siriani in fuga da Damasco, nella regione di Idlib), è atterrato a Roma, all’aeroporto di Ciampino, finalmente libero. Il
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Quel pezzo d’Africa ad alto tasso di jihadisti
«È qualcosa di più grande di noi». Le parole di don Maurizio Bolzon, nel periodo di attesa dellaliberazione di don Giampaolo Marta, don Gianantonio Allegri e suor Gilberte Bussiére, mi risuonano in testa, mentre ascolto Marco Massoni, segretario generale Institute for
Quel pezzo d’Africa ad alto tasso di jihadisti
«È qualcosa di più grande di noi». Le parole di don Maurizio Bolzon, nel periodo di attesa dellaliberazione di don Giampaolo Marta, don Gianantonio Allegri e suor Gilberte Bussiére, mi risuonano in testa, mentre ascolto Marco Massoni, segretario generale Institute for
Con il cuore in Cameroun
«Lo sforzo è quello di leggere la mano di Dio anche là dove non si capisce che cosa succede, anche là dove le cose sembrano andare al contrario di quello che noi pensiamo essere bene». La prima omelia di
Con il cuore in Cameroun
«Lo sforzo è quello di leggere la mano di Dio anche là dove non si capisce che cosa succede, anche là dove le cose sembrano andare al contrario di quello che noi pensiamo essere bene». La prima omelia di
Cameroun. Don Marta: rapiti perché stranieri
“Good news”, ha detto il capo dei rapitori. Era l’una del 31 maggio. Hanno appreso così i fidei donum vicentini, don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, e suor Gilberte Bussiére, della congregazione di Notre Dame di Montreal, che era
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Cameroun – “Tolto un macigno dalle spalle”
“E’ come aver camminato per 57 giorni con un macigno sulle spalle. E ad un certo punto qualcuno te lo toglie”: così il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, ha spiegato ieri, in conferenza stampa, il suo stato d’animo, dopo
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