Periferie. Timișoara

Sui muri di alcuni edifici ci sono ancora i buchi, tracce indelebili di quel 1989 passato alla storia come l’anno della caduta del blocco comunista.

Siamo a Timișoara, seconda città della Romania, dove l’allora presidente Nicolae Ceaușescu fece sparare sulla folla radunata per chiedere la libertà. «Ma la rivoluzione non si fermò e, nella piazza che ancora oggi si chiama della Vittoria, venne data la spallata al regime – dice Violeta Tudor, manager di Ava Top Travel Romania. Ecco perché per i suoi abitanti, Timișoara è ancora oggi “Primul Oras Liber”, Prima Città Libera. Oggi la rivoluzione non è più un tema centrale del dibattito pubblico rimane come fatto storico, ricordato nell’apposito Memoriale.

Piazza della Vittoria (credits Romina Gobbo)

In questi decenni, Timișoara di strada ne ha fatta molta, soprattutto in termini di sviluppo sociale, economico e culturale, tanto da essere stata nominata, per il 2023, Capitale europea della Cultura, assieme alla città ungherese di Veszprem e a quella greca di Elefsina. «La cultura genera prosperità – afferma il sindaco Dominic Fritz, presentando gli oltre mille eventi legati a tale nomina, in programma quest’anno.

Per la lunga dominazione asburgica e la vicinanza con l’Europa occidentale, Timișoara si caratterizza per essere una città cosmopolita: 300mila abitanti di 29 etnie diverse. Ci vivono ungheresi, serbi, tedeschi, bulgari, cechi, magiari, e anche un buon numero di italiani, tra i quali molti imprenditori, impegnati nel tessile, nell’industria leggera, nell’automotive. Diciotto sono le confessioni religiose. «Che convivono in pace – sottolinea il vescovo József-Csaba Pál. Oltre 40mila giovani stranieri studiano nelle quattro università statali.

Romina, Mimmo, Roberto con il vescovo di Timișoara, József-Csaba Pál.

Si può passeggiare tra le varie piazze, fare una capatina al teatro dell’Opera, godere della frescura dei molti parchi, oppure fare un giro in battello sul canale Bega che, collegando Timișoara alla Serbia, contribuì fin dal 1800 alla ricchezza della città.

© 2023 Romina Gobbo

pubblicato su Messaggero di sant’Antonio – settembre 2023 – pag. 12

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