Periferie. Accordi di Abramo

L’escalation della guerra tra Hamas e Israele, di cui mentre scrivo non si conosce l’esito, si pone comunque come un punto di non ritorno per quanto riguarda – in senso più ampio – il conflitto israelo-palestinese, ma anche il futuro del Vicino Oriente. Dopo, nulla sarà più come prima. O forse qualcosa sì. L’ultimo risultato positivo di quel gran guazzabuglio che è il rapporto tra Israele e i Paesi arabi che la circondano, va infatti difeso a oltranza. Si tratta degli “Accordi di Abramo” – una relazione congiunta tra Israele, Emirati Arabi, Bahrein e Stati Uniti – sottoscritti il 15 settembre 2020 a Washington. Essi rappresentano un successo, non solo commerciale, di relazioni e di espansione geopolitica, ma anche il riconoscimento formale da parte di alcuni Paesi arabi della sovranità di Israele. Il nome è fortemente evocativo: Abramo è padre per le tre religioni monoteiste, Ebraismo, Cristianesimo e Islam, per questo chiamate anche “Abramitiche”. La dichiarazione finale degli Accordi fa esplicito riferimento alla volontà di “promuovere il dialogo interreligioso e interculturale, così da promuovere una cultura di pace tra le tre religioni abramitiche e tutta l’umanità”.

La normalizzazione delle relazioni tra Emirati Arabi e Bahrein e Israele, arriva dopo quella con l’Egitto nel 1979 e con la Giordania nel 1994. La “ciliegina sulla torta” sarebbe stato l’accordo Israele-Arabia Saudita, che si sarebbe dovuto firmare a breve. Sul piatto della bilancia ci sarebbero probabilmente stati la richiesta del fermo alla costruzione di nuovi insediamenti israeliani e la creazione dello Stato palestinese. Al momento, però, a causa della guerra, l’accordo è congelato e, secondo alcuni, sarebbe stato proprio il tentativo di fermarne la sottoscrizione una delle micce che hanno innescato l’attuale conflitto. Accordo che sarebbe stato visto bene anche da alcune popolazioni arabe che appaiono in difficoltà dinanzi alla questione palestinese, rispetto alla quale, a loro parere, non c’è una reale volontà di risoluzione.

© 2023 Romina Gobbo 

pubblicato sul Messaggero di sant’Antonio – novembre 2023 – numero 11

pubblicato sul Messaggero di sant’Antonio – edizione italiana per l’estero – dicembre 2023 – numero 12

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