Il viaggio e l’amicizia ci hanno resi liberi

«Ogni anno attraversiamo una regione con le nostre biciclette speciali portando un messaggio di pace e inclusività», dice il fondatore Pietro Scidurlo

Ignazio Drago, ragusano, accanito “spacciatore” di cioccolato di Modica, è in sedia a rotelle in seguito a un incidente d’auto. Angiolino Castioni, veronese, di professione nonno, è incaricato di “fare largo” con la sua bicicletta. Alessio Antonetti, veneziano, nella borsa vini e salumi per le merende, è in sedia a rotelle per una malattia degenerativa. Dario Sorgato, padovano, ipovedente, è fondatore dell’associazione NoisyVision, il cui obiettivo è colorare il mondo di giallo, perché è il colore più visibile.

Di NoisyVision anche Giulia Oblach, friulana, non vede con gli occhi, ma con le mani: suona pianoforte e clavicembalo. Samuele Brambilla, 24 anni, il più giovane del gruppo, pedalando ha perso la sua timidezza, e ora canta a squarciagola. Mara e Tiziano Stefan, padovani, sono sposati da 35 anni. Mara è in sedia a rotelle, Tiziano è co-pilota del tandem su cui viaggiano, alternandosi in una sorta di staffetta, Dario e Giulia. Poi ci sono Josimare Reis, bergamasca di origine brasiliana, anche lei in sedia a rotelle, affronta per la prima volta una traversata così estesa. La comasca Eva Allevi, in bicicletta, e Daniela De Sanctis, che vive tra Roma e la Val di Fiemme, camminatrice appassionata, sono le reporter.

Il gruppo, dai 24 ai 65 anni, è sui “Passi di Francesco”, un cammino di sensibilizzazione all’accessibilità e alla pace, guidato dall’ideatore dell’iniziativa, il varesino Pietro Scidurlo, in sedia a rotelle dalla nascita per una complicazione da parto. «Nel 2012 ho fondato l’associazione Free Wheels per promuovere pellegrinaggi totalmente inclusivi», spiega Pietro. «La nostra iniziativa clou è questo viaggio/pellegrinaggio che vede insieme persone a mobilità ridotta e ciclisti. Quest’anno, per la prima volta, sono con noi anche persone con disabilità sensoriali. La composizione eterogenea del gruppo, la complessità delle storie personali, la condivisione di chilometri, cene e camerate, sono gli elementi che rendono speciale questo progetto. Ogni anno attraversiamo una regione diversa – nel 2022 il Veneto e nel 2023 l’Emilia Romagna -, per scoprirne accoglienza, bellezza, accessibilità. Quest’anno è più tosta, perché di regioni ne attraverseremo addirittura tre».

Pietro Scidurlo

Partiti dalla chiesa di San Francesco d’Assisi ad Ancona il 18 maggio, sono arrivati a Roma, per l’udienza papale, il 29. In mezzo, la visita ad alcune Unità spinali. «A chi si è appena ritrovato senza la possibilità di muoversi con le proprie gambe, diciamo che ci sono infinite opportunità. Una di queste è il cammino. Cerchiamo di appassionarli. Magari decideranno di lasciare per qualche giorno la propria zona di comfort e di unirsi a noi», continua Pietro, redattore di Terre di mezzo e autore della Guida al cammino di Santiago per tutti, l’unica per un cammino integralmente accessibile.

«Da quando ho scoperto i cammini, ho trovato il mio posto nel mondo – riprende Scidurlo -. Ma non è stato facile. Sono stato arrabbiato fino a 33 anni. Non riuscivo ad accettare la mia condizione di disabilità. Ci sono voluti la comprensione dei miei genitori e il Cammino di Santiago. E la fede ha fatto quello che la sola forza fisica non avrebbe potuto. Da allora mi dedico a far sì che tutti possano vivere l’esperienza del viaggio a ritmo lento e del contatto con la natura». «Quando ci ha detto quello che aveva in mente, pensavamo che stesse scherzando. È sempre stato un irruento, ma tutto il cammino di Santiago in handbike ci sembrava una follia – dice mamma Tiziana -. Io, poi, che sono sempre stata iperprotettiva, ero molto preoccupata. Così siamo partiti anche io e mio marito Bartolomeo: 970 chilometri di amore genitoriale».

Pietro in handbike, papà e l’amico Iari in bicicletta, mamma in auto per trasportare la sedia a rotelle. «Giorno dopo giorno, mentre io aspettavo tutti alla tappa successiva, ho visto Pietro cambiare, ritrovare la serenità. La sua vita è ricominciata da lì», conclude mamma Tiziana.

© 2024 Romina Gobbo

pubblicato su Famiglia Cristiana – n. 44 – domenica 3 novembre 2024 – pagg. 64 e 65

Didascalia: arrivo in piazza San Pietro

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