Periferie. Uzbekistan

Nell’immaginario collettivo l’Uzbekistan è Samarcanda. Ma nel Paese, attraversato dalla Via della Seta, la tradizione convive con la modernità. Medina indossa una canotta, jeans e tacchi alti. La incontro sull’aereo. Mi dice che è musulmana, come la maggior parte della popolazione uzbeka, ma l’islam nel suo Paese non è radicalizzato. Forse perché – penso io – ancora mediato dal secolarismo sovietico. Infatti, quando entro nella capitale Tashkent, vedo ragazze in maglietta e shorts, altre con l’hijab, poche con il niqab integrale. Il presidente Shavkat Mirziyoyev tiene alta l’attenzione, preoccupato di eventuali infiltrazioni terroristiche. Non va dimenticato che uzbeki hanno combattuto come foreign fighters (letteralmente: combattenti stranieri, ndr) in vari teatri. Cellule sono attive nella valle del Fergana, e il Paese confina con l’Afghanistan.

Anche all’amministratore apostolico Jerzy Maculewicz, francescano polacco, pastore di circa settecento anime cattoliche, in maniera non ufficiale, dai piani alti è stato chiesto di tenere d’occhio i giovani. «In generale, la convivenza tra culture e religioni è buona – dice -. Qui ci sono persone di ottanta nazionalità diverse, con cui ci relazioniamo costantemente. La Costituzione, adottata nel 2023, ha sancito il principio di laicità e il divieto di supremazia di una religione sull’altra».

Indipendente dal 1991, dopo un lunghissimo periodo, prima sotto l’Impero Russo, e poi come Repubblica Sovietica, il Paese vive la transizione verso il “Nuovo Uzbekistan”, che ha comportato l’apertura all’economia di mercato e alle riforme. Gli investimenti stranieri stanno crescendo attirati da petrolio, gas, carbone, uranio e rame. Il Paese, al centro dell’Asia, strizza l’occhio tanto agli Stati Uniti e all’Unione Europea, quanto alla Cina, e mantiene rapporti commerciali privilegiati con la Russia.

© 2024 Foto e testo di Romina Gobbo 

pubblicato sul Messaggero di Sant’Antonio – domenica 1 dicembre 2024 – pag. 12

Didascalia foto di copertina: Il mercato di Samarcanda

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