La Dichiarazione di Islamabad e la tensione fra Pakistan e Afghanistan
«L’istruzione non è semplicemente un privilegio, ma un diritto fondamentale per tutti; la sfida principale da affrontare è l’interpretazione errata degli insegnamenti islamici»: così Khalid Maqbool Siddiqui, ministro federale dell’istruzione e della formazione professionale della Repubblica Islamica del Pakistan. L’occasione è stata la conferenza internazionale sull’accesso delle donne all’istruzione, che si è tenuta il 12 e 13 gennaio nella capitale pakistana, Islamabad. Si è trattato della prima iniziativa pubblica promossa da un’organizzazione islamica per sensibilizzare il mondo musulmano sull’istruzione femminile, dopo il divieto imposto dai talebani. Unanime la condanna di tale decisione, che «contraddice il messaggio del Corano». All’evento, organizzato dal governo pakistano, dalla Lega Musulmana Mondiale e dall’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC), hanno partecipato oltre 150 dignitari di 44 Stati musulmani e altri Stati amici, oltre a rappresentanti di organizzazioni internazionali, tra cui l’Unesco, l’Unicef e la Banca mondiale. Con loro anche la ventisettenne pakistana Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace nel 2014. Nel 2012, fu gravemente ferita alla testa da un colpo di pistola sparatole da un talebano, proprio perché in un testo pubblicato sul sito della BBC, aveva difeso il diritto delle ragazze all’istruzione. Nel suo intervento, ha esortato i leader dei Paesi a maggioranza musulmana a delegittimare il governo talebano in Afghanistan e a contrastare le politiche repressive imposte alle donne e alle ragazze. «I talebani – ha detto – mascherano i loro crimini con giustificazioni culturali e religiose», ma in realtà vanno «contro a tutto ciò che la nostra fede rappresenta». Dopo aver ripreso il potere in Afghanistan nel 2021, i talebani hanno via via sospeso l’accesso delle ragazze all’istruzione, prima alla secondaria, poi a quella universitaria. Ultimo atto, il mese scorso, il divieto della formazione nelle professioni sanitarie. Hissein Brahim Taha Taha, segretario generale dell’OIC, che riunisce 57 Stati, ha affermato: «L’istruzione delle ragazze costituisce la pietra angolare di una società forte, e rappresenta una responsabilità condivisa che facilita il progresso e la prosperità. Come OIC ci opponiamo categoricamente a qualsiasi politica o pratica che violi gli onorevoli insegnamenti dell’islam rispetto alle donne».
La conferenza si è conclusa con la firma della Dichiarazione di Islamabad, un documento in diciassette punti che esorta i governi dei Paesi musulmani a tutelare il diritto all’istruzione delle ragazze. Al punto 2, l’istruzione viene definita «non solo un obbligo religioso, ma una necessità sociale urgente, un diritto fondamentale tutelato dalle leggi divine, sancito dagli insegnamenti islamici, rafforzato dalle carte internazionali e riconosciuto dalle costituzioni nazionali». Il punto 4 contiene un’esortazione: «Uniamo gli sforzi per salvaguardare il diritto all’istruzione delle ragazze e per garantirne l’emancipazione, riconoscendo che le donne istruite svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere famiglie e comunità stabili. Ciò promuove la pace globale, l’armonia nazionale e rafforza le società contro fenomeni come l’estremismo, la violenza, la criminalità e l’ateismo». Anche in Pakistan più di 12 milioni di ragazze non vanno a scuola. Allora perché questa conferenza proprio a Islamabad? Ha il sapore di una mossa nei confronti del governo di Kabul, con cui le tensioni non mancano: dal problema del confine al fatto che l’Afghanistan sta offrendo rifugio al gruppo terrorista Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), responsabile di attacchi contro le forze di sicurezza pakistane. Magari le motivazioni non sono le più nobili, l’importante è che la Dichiarazione di Islamabad diventi un punto di riferimento per tutta la Umma islamica.
© 2025 Romina Gobbo
pubblicato sul Giornale di Brescia – domenica 16 febbraio 2025 – pag. 9
https://www.giornaledibrescia.it/opinioni/istruzione-femminile-mondo-islamico-gb230x28


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