Una folla colorata per l’estremo saluto al Papa degli ultimi

Tanti giovani in coda, dall’Agesci all’Azione Cattolica, ma anche tante persone di altre confessioni

ROMA. «Dipartimento Protezione Civile – Saluto Papa Francesco. Orario chiusura accesso piazza San Pietro ore 17 del 25 aprile. Per percorsi e orari funerale http://www.protezionecivile.it». Ieri, poco dopo le 13,gli smartphone di chi si trovava in zona Città del Vaticano hanno ricevuto questo
messaggio. L’IT-Alert – possibile grazie al sistema di allerta e nazionale utilizzato dalla protezione civile in caso di emergenza-ha sorpreso la folla
di pellegrini, turisti e curiosi arrivati per rendere omaggio alla salma del Vescovo di Roma. Una folla colorata, con ombrelli e cappellini, in una Roma dove pioggia e sole si sono alternati.

Ragazzi. In coda nei vari punti di accesso c’erano ragazzi – presenti le associazioni giovanili, dall’Azione Cattolica all’Agesci -, bambini, adulti, anziani, religiosi e religiose, ma anche persone di altre confessioni ortodossi, musulmani – o che si dichiaravano atee, provenienti da tutto il mondo. A mezzogiorno già 150mila persone avevano reso omaggio a Francesco, nonostante le quasi due ore di coda e i controlli serrati. Anche ventidue ragazzi provenienti da Bergamo per il Giubileo degli Adolescenti, erano in fila. «Ci sentiamo emozionati per essere qui, e dispiaciuti per la sua morte». C’è chi loda l’attenzione ai poveri di papa Bergoglio, chi la sua capacità di rinnovare la Chiesa e chi la sua vicinanza ai divorziati e agli omosessuali. Presente anche una delegazione dell’Associazione nazionale «Città dei Presepi », proveniente dalla Toscana. «Siamo qui perché abbiamo un legame particolare con papa Francesco- dice Fabrizio Mandorlini, coordinatore dell’associazione -, perché realizziamo da tre anni il
presepe vivente nella basilica papale di Santa Maria Maggiore per suo volere. È sempre stato vicino al tema presepiale a partire da quando, nel 2016, andò in forma privata per la prima volta a Greccio (Rieti), per pregare nel luogo caro alla tradizione francescana anche per la prima rappresentazione vivente della Natività voluta dal Santo di Assisi nel 1223. E quando poi vi ritornò il primo dicembre 2019 per la messa al santuario dove firmò la lettera apostolica Admirabile Signum sul significato e il valore del presepe. Non possiamo che ringraziarlo per questa sensibilità dimostrata più volte, anche lo scorso Natale quando ha voluto essere presente a Santa Maria Maggiore per incontrare di persona
i nostri presepisti». Molti di coloro che ieri erano in piazza, sono tornati oggi per il funerale. Tremila volontari di Protezione civile, giunti a Roma da ogni parte d’Italia, sono impegnati nell’attività di presidio e informazione. Nei pressi delle basiliche di San Pietro e Santa Maria Maggiore, dove il Papa sarà tumulato, si trovano posti medici avanzati; ambulanze di Croce Rossa e Misericordia, e presidi di protezione civile sono diffusi in tutto il
territorio cittadino. Ci sono anche i volontari dell’Anno Santo, giovani da ogni continente, che hanno deciso di dedicare un po’ del loro tempo ai pellegrini in arrivo a Roma per l’anno giubilare. In questi giorni sono un po’ più tristi ma, con i loro giubbotti verdi, continuano a essere una presenza costante al servizio dei fedeli.

© 2025 Testo e foto di Romina Gobbo 

pubblicato sul Giornale di Brescia – Primo Piano – sabato 26 aprile 2025 – pag. 3



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