L’anima dello sport al Religion Today Film Festival di Trento

Ad aprire la 28esima edizione il docufilm “A passo d’oro” che ripercorre la leggendaria carriera di un pioniere dello sci di fondo azzurro: franco Nones, oggi 85enne

«Gli atleti sentono tutti un senso profondo della vita, perché lo sport è sacrificio, è lealtà, è amicizia. Quando gareggi contro il mondo, è lì che nascono i rapporti veri e duraturi. Prova ne è che è dal 1990 che gli atleti dello sci da fondo norvegese vengono ospiti nei miei alberghi». Il trentino
Franco Nones, 85 anni, oggi è considerato uno dei padri del movimento fondistico in Italia. Era il 7 febbraio 1968 quando l’allora ventisettenne della Val di Fiemme, primo italiano nella storia dello sci di fondo, vinse la medaglia d’oro olimpica nella 30 km ai X Giochi olimpici invernali di Grenoble, sbaragliando i giganti nordici. Fu l’apice di una carriera costellata da tanti successi nazionali e internazionali. La sua storia, che unisce la dimensione sportiva a quella di fede, è raccontata nel docufilm “A passo d’oro”, di Lia e Alberto Beltrami che, presso le Gallerie di Piedicastello a Trento, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino, aprirà la 28esima edizione del Religion Today Film Festival, dal titolo “When sport meets the game – Voci libere tra sport, diritti e appartenenza”, che si svolgerà dal 17 al 24 settembre, che si svolgerà a Trento e provincia, e nei dintorni: Arco, Dro, Lavarone, Riva del Garda, Altopiano di Pinè, Vezzano e Bolzano. «Per l’edizione di quest’anno, siamo stati
ispirati dalle imminenti Olimpiadi di Milano-Cortina. E abbiamo voluto stimolare una riflessione sul profondo legame dello sport con la dimensione interiore dell’essere umano – spiega Lisa Martelli, presidente dell’Associazione BiancoNero che organizza il Festival -. Sport e spiritualità sono due campi semantici che sembrano lontani, ma che invece si compenetrano. Pensiamo solo al linguaggio. Quando diciamo un “fanatico dello sport”, usiamo l’attributo “fanatico” che è più spesso riferito alla religione, ma che è entrato a pieno diritto nel lessico sportivo. Ma pensiamo anche al linguaggio del corpo. Quando gli atleti entrano in campo, spesso si fanno il segno della croce, oppure alzano lo sguardo al cielo. Significa che lo sport favorisce l’introspezione e la conoscenza di sé anche per capire quali sono i tuoi limiti e come superarli. Inoltre, lo sport offre l’opportunità di uscire dalla solitudine. Anche se pratichi uno sport singolo, hai comunque un team che ti segue, il team diventa famiglia, la famiglia fa comunità,
la comunità fa inclusione».

Inclusione è l’altra parola fondante di questa edizione, che registra la collaborazione di Sportfund Fondazione per lo sport Onlus e il patrocinio del Comitato Paralimpico Italiano. «In giuria avremo Martina Caironi, atleta paralimpica italiana, vincitrice di tre medaglie d’oro e quattro d’argento ai Giochi paralimpici – dice il direttore artistico Andrea Morghen -. E avremo tanti altri atleti paralimpici che ogni giorno racconteranno ai giovani la loro esperienza. L’educazione è importante perché si deve far capire che non ci si deve più sorprendere se a gareggiare è una ragazza col velo; la dimensione religiosa è normale che abbia ripercussioni anche nel mondo dello sport».

Sono arrivati 470 film da tutto il mondo, ne saranno proiettati una settantina più un’altra decina fuori concorso. Come il canadese The Grizzlies (19 settembre, ore 20.30, cinema Modena, Trento), di Miranda De Piencer. Racconta di come lo sport possa essere salvifico, cambiando la vita di un gruppo di studenti Inuit che rigettano l’alcol per dedicarsi al lacrosse, sport nato fra i nativi americani della zona dei Grandi Laghi, e che andava al di là di una semplice attività sportiva, perché rappresentava un rituale religioso. O Yalla Parkour (18 settembre, ore 17, cinema Modena), dove il racconto della vita di un giovane gazawi, atleta di parkour, offre un focus sulla Palestina. Il cuore pulsante del Festival sarà in Piazza Fiera dove verrà installata la “Tenda di Abramo”: vi si svolgeranno masterclass con artisti e ospiti internazionali, interviste, presentazioni di libri. Programma
e ulteriori informazioni su: rtff.it

© 2025 Romina Gobbo 

pubblicato su Avvenire – Agorà – giovedì 11 settembre 2025 – pag. 21


Lascia un commento