La buona notizia è che finalmente anche i single hanno il loro santo: Faustino. Il 15 febbraio il calendario si ricorda di chi non ha l’anima gemella. Quella cattiva è che lo fa il giorno successivo alla ben più nota festa degli innamorati (sic!). Crolla il mito della vita da single, tutta libertà e movimento. Infatti, anche se i single consumano il 50% in più di un nucleo familiare classico, per quanto attiene a casa, viaggi, mostre, inaugurazioni, concerti, attività sportive e corsi, secondo le ultime indagini, vivere da soli provoca stress, solitudine, noia e disordine… anche alimentare. Le famiglie unipersonali italiane sono composte da cinque milioni e 997mila individui: il 26% della popolazione. Vivono prevalentemente al centro-nord. Ma la “singletudine” convinta, è roba di pochi. Per la fascia 30-40 si tratta per lo più di un momento di passaggio tra una relazione e l’altra. Dunque, single autonomi negli spazi, nei ritmi, nelle scelte, quasi mai nel cuore: alcuni soffrono per una delusione recente; altri sognano un compagno; altri ancora amano troppo… ma la persona sbagliata. I maschi si caratterizzano per il caos; le femmine per la “malinconia da letto vuoto”. Entrambi sempre di più si affidano a internet per la ricerca di un nuovo amore. Finito il tempo della “mondanità”, è cominciato quello delle sere davanti alla tv, delle cene con i soliti amici accoppiati da una vita, e delle vacanze in camera singola… che costa almeno cento euro in più della doppia.
© 2009 Romina Gobbo
pubblicato su Corriere Vicentino – anno X – n. 2 – Febbraio 2009