Qualche volta è utile una sana “dietrologia” storica. L’occasione mi viene dalla tanto spinosa questione “Dal Molin”. Parto da qui e vado a ritroso, perché se c’è un dopo, inevitabilmente c’è un prima. Tra le ragioni del perché di una nuova base a Vicenza, da più parti si sente fare riferimento ad accordi del dopoguerra. L’Italia è debitrice dell’America in virtù del piano Marshall: 1947. La storia, però, non comincia da lì. E allora diventa interessante capire chi a questo mondo è debitore di chi. Azioniamo la macchina del tempo. Pronti? 1776: tredici colonie britanniche sulla costa atlantica dell’America settentrionale si dichiararono indipendenti dalla madrepatria, riferendosi al diritto di ogni popolo di ribellarsi all’autorità costituita, ovvero al pensiero di Locke (filosofo britannico, ndr). Allora gli americani sono debitori degli inglesi. Ma sono al contempo creditori dei francesi che di lì a poco avrebbero dato il via alla loro rivoluzione: Liberté, Egalité, Fraternité. Ma c’era già stata Caterina di Russia, uno dei più significativi esempi di sovrano illuminato. Tutti debitori della Russia? E prima ancora un tal Cristoforo Colombo… Ma allora sono gli americani in debito con gli italiani? Andiamo ancora un po’ a ritroso e troviamo il Sacro Romano Impero. Tutta l’Europa sotto gli Ottoni di Germania. Debitori dei tedeschi? Proprio no. Ci salva Giulio Cesare. Ma anche Roma non sarebbe stata la stessa se non avesse conquistato la Grecia. Ricordate? Grecia capta victorem vicit. Allora, chi è debitore di chi? Magari siamo tutti debitori degli egizi, inventori di “cosette” come la scrittura e l’astronomia e la biancheria intima. Indietro, indietro, indietro. In Africa, lungo la Rift Valley, è stata trovata Lucy, lo scheletro del più antico antenato diretto dell’uomo. Sembra che da lì i nostri tri-tri-tri… savoli siano partiti per andare a popolare l’intero mondo. Accidenti, vuoi vedere che tocca essere debitori degli africani?
© 2009 Romina Gobbo
pubblicato su Corriere Vicentino – anno X – n. 8 – Agosto 2009