Ieri c’era il registratore con le cassette di Renato Zero, che mio zio considerava musica da… bagno. Secondo lui, la radio accesa favoriva il buon esito della seduta. Oggi, ambientati in bagno, ma da leggere in qualsiasi stanza della casa, ci sono i racconti lunghi – o romanzi brevi, che dir si voglia -, di Loretta Simoni, direttore del settore cultura e turismo del Comune di Vicenza, giornalista e scrittrice per passione. In “Niente bidè, siamo inglesi”, una ragazza italiana in Inghilterra per studio, scopre che nel bagno manca il lavatoio per le parti intime e, inorridita, si arrangia come può, provocando esilaranti fraintendimenti con la famiglia che la ospita. In “Lavaboys”, di nuova pubblicazione, protagonista è il lavandino.
Una sessantina di divertenti pagine per ciascun libercolo, ognuno dei quali si configura come una moderna commedia degli equivoci. La Simoni non si/ci fa mancare nulla: la moglie tradita, il marito con la psicosi della cosmesi, l’amante, l’amante dell’amante, l’idraulico virile – stereotipo per eccellenza -, il figlio perduto e poi ritrovato, l’oggetto che, come un deux ex machina, risolve la vicenda, e pure la drag queen, siparietto ironico sui tempi attuali. Lo stile di Loretta è sobrio, brillante, sostiene il ritmo dall’inizio alla fine. “Lavaboys” è una lettura piacevole, che consiglio agli uomini terrorizzati dallo scorrere del tempo, ai datori di lavoro troppo sospettosi, alle donne distratte e ai mariti che lasciano spesso la moglie da sola col lavabo intasato. Sempre per i tipi di Agorà Factory, la collana sembra destinata a durare, visto che sono ancora da visitare la vasca, la doccia e il wc.
© 2010 Romina Gobbo
pubblicato su Corriere Vicentino – anno XI – n. 2 – Febbraio 2010