L’Islam: quando nacque e cosa afferma

La religione dell’Islam nacque nel settimo secolo dopo Cristo, fondata da Muhammad (Maometto), discendente di Ismaele, figlio maggiore di Abramo. A quarant’anni ricevette la prima rivelazione, attraverso l’arcangelo Gabriele, il quale continuò ad apparirgli per 23 anni, fino alla sua morte, giorno in cui l’angelo gli rivelò le parole di Dio stesso (Allah). Queste rivelazioni sono raccolte nel Qu’ran (Corano), il libro sacro dei musulmani, fonte primaria della loro fede e pratica religiosa. Non una parola di quelle che compongono i 114 capitoli, le Sure, è stata cambiata nel corso dei secoli. Il Corano tratta di ogni argomento che riguardi l’essere umano: saggezza, dottrina, culto e legge, ma il tema centrale è il rapporto tra Dio e le sue creature”. Nello stesso tempo fornisce le linee guida per una società giusta, per un corretto comportamento degli uomini e per un equo sistema economico. La Sunnah è considerata la seconda fonte di regole religiose. Fu scritta dai compagni di Muhammad; rappresenta la testimonianza di ciò che il Profeta ha detto e fatto in vita.

I musulmani fondano la propria vita su cinque pilastri:

  1. la testimonianza della propria fede: vi è un solo Dio, Allah, e Muhammad è il suo messaggero e profeta. Dichiarando questi due fondamenti avviene la conversione all’Islam. La parola musulmano significa “colui che è sottomesso ad Allah”
  2. la preghiera: Salat è il nome delle preghiere che si devono recitare cinque volte al giorno e che costituiscono il legame diretto tra il credente e Dio
  3. le offerte: poiché tutte le cose appartengono a Dio, ne discende che la ricchezza è data in affidamento all’uomo, che deve usarne una parte per i bisognosi
  4. il digiuno: durante il mese di Ramadan, nono mese del calendario islamico, tutti i musulmani devono digiunare dall’alba al tramonto
  5. hajj: circa due milioni di fedeli, provenienti da ogni parte del mondo, si recano ogni anno alla Mecca. Il pellegrinaggio è un dovere per quanti sono in grado di adempierlo sia fisicamente, sia economicamente.

I musulmani si dividono per lo più in sunniti, fedeli alla tradizione (Sunnah): fanno riferimento direttamente al Corano e all’operato di Maometto; e sciiti, i seguaci della Shi’a (il partito di Alì, genero di Maometto): riconoscono quali legittimi successori del profeta, gli imam, che sono le vere guide della comunità.

I NUMERI

La popolazione musulmana mondialeconta circa un miliardo di persone. Il 30% vive nel subcontinente indiano, il 20% nell’Africa subsahariana, il 17% nell’Asia sudorientale, il 18% nel mondo arabo, il 10% nell’ex Unione Sovietica e in Cina. In Turchia, in Iran e in Afghanistan risiede il 10% dei musulmani non arabi. Sebbene minoranze musulmane siano presenti in quasi tutte le aree geografiche, inclusa l’America Latina e l’Australia, le più numerose risiedono nell’ex Unione Sovietica, in India e nell’Africa Centrale. Vi sono cinque milioni di musulmani negli Stati Uniti. In Italia ve ne sono attualmente oltre un milione.

© 2011 Romina Gobbo

pubblicato su La Voce dei Berici – Inserto “La libertà religiosa nel mondo. Rapporto 2010” – 12 giugno 2011

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