Grande festa anche oltre oceano. Domenica 1 giugno, la notizia della liberazione di suor Gilberte Bussiére e dei due sacerdoti vicentini, don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, è arrivata in Canada, mentre le suore della congregazione di Notre Dame di Montreal erano impegnate in una riunione. Subito, un applauso si è levato dai circa 300 presenti. Dopo, le suore hanno indetto una conferenza stampa.
«Appresa la notizia, ho saltato per la gioia – ha detto suor Josephine Badali, superiora della congregazione -. Poi, l’ho detto a tutti i colleghi e le consorelle e tutti abbiamo saltato di gioia. Gioia e sollievo. Ho sentito suor Gilberte questa mattina, la sua voce era forte e lei era felice».
Soprattutto suor Gilberte ha rassicurato sul suo stato di salute. La preoccupazione dei familiari e delle consorelle, infatti, era che non potesse disporre dei medicinali che è solita usare. Per questo, la suora, appena atterrata all’aeroporto di Yaoundé, era stata presa in carico da un medico. A suor Thelma Renaud, superiora di Nostra Signora degli Apostoli, ramo della più grande congregazione Notre Dame di Montreal, che l’ha accolta, suor Gilberte ha chiesto un abito pulito e di poter avere i capelli tagliati.
Suor Badali ha aggiunto che Gilberte e i due preti sono sempre stati tenuti insieme, e insieme pregavano. E che i rapitori hanno accondisceso al loro desiderio di spaghetti. «La nostra consorella è una donna di fede – ha detto ancora la superiora -, mi ha detto di non aver avuto paura. Ha descritto questo tempo come un’esperienza religiosa profonda».
Per le suore della congregazione di Notre Dame questa liberazione assume un significato ancora più grande, in quanto è avvenuta domenica, il giorno successivo alla Festa della Visitazione, quando esse rinnovano i propri voti annuali.
Suor Bussière, 74 anni, è originaria di Asbestos, nel sud-est del Quebec. Fa parte della congregazione di Notre Dame di Montreal dal 1957, e dal 1979 è in Cameroun, dove ha sempre lavorato come educatrice e dirigente scolastico. È la prima volta che la congregazione canadese vive l’angoscia del rapimento di una propria religiosa. Questo avvierà una riflessione sulle modalità delle missioni all’estero.
Suor Gilberte è attesa a casa per domani (5 giugno). Lì potrà riabbracciare le consorelle e i familiari, tra cui la vecchia madre, di 97 anni.
© 2014 Romina Gobbo
pubblicato su La Voce dei Berici – domenica 8 giugno 2014