Lunga la lista di chi ha sacrificato la vita per Cristo

Lo scontro tra le diverse fazioni che in Siria si contrappongono al regime di Bashar al-Assad, è divenuto guerra aperta a Raqqa, nel nord del Paese. Secondo alcuni video postati su Youtube, il conflitto avrebbe portato anche alla liberazione di cinquanta militanti anti-Assad tenuti prigionieri dai jihadisti dello “Stato islamico dell’Iraq e del Levante” (Isil).

Si era, dunque, sperato anche per la liberazione del gesuita padre Paolo Dall’Oglio, dei due vescovi metropoliti di Aleppo – il greco-ortodosso Boulos al-Yagizi e il siro-ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim -, e delle suore ortodosse del monastero di Santa Tecla. Invece, la loro sorte resta avvolta nel mistero. Così come quella dei tre sacerdoti congolesi Agostiniani dell’Assunzione, sequestrati nel nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, nell’ottobre 2012, e di un sacerdote colombiano, di cui da mesi non si sa più nulla.

La buona notizia della liberazione del francese padre Georges Vandenbeusch, il sacerdote fidei donum, rapito lo scorso 13 novembre nella sua parrocchia di Nguetchewe, nell’Estremo Nord del Camerun, dai terroristi nigeriani del gruppo Boko Haram, è stata presto oscurata dall’uccisione, nella notte tra il 13 dicembre 2013 e il primog ennaio 2014, di padre eric Fred, parroco ad Eureka, in California. Inizia, così, con l’omicidio di un religioso il nuovo anno pastorale. Il 2013 – dati Agenzia Fides – era stato funestato dall’uccisione, nel mondo, di 22 operatori pastorali (19 sacerdoti, una religiosa, due laici), quasi il doppio rispetto al 2012. Per il quinto anno consecutivo, il maggior numero di operatori pastorali uccisi si registra in America Latina con, al primo posto, la Colombia. Sacerdoti, laici, religiosi e religiose vengono ammazzati per lo più a seguito di tentativi di furti, in contesti segnati da degrado morale e povertà economica e, a volte, con grande efferatezza.

Secondo la ripartizione continentale, in America sono stati uccisi 15 sacerdoti (7 in Colombia, 4 in Messico, 1 in Brasile, 1 in veenzuela, 1 a Panama, 1 ad Haiti); in Africa sono stati uccisi: un sacerdote in Tanzania, una religiosa in Madagascar, una laica in Nigeria; in Asia, un sacerdote in India e uno in Siria, e un laico nelle Filippine; per quanto attiene all’Europa, è stato ucciso un sacerdote in Italia, a Trapani.

«In duemila anni sono una schiera immensa – aveva detto papa Francesco all’Angelus lo scorso 23 giugno – gli uomini e le donne che hanno sacrificato la vita per rimanere fedeli a Gesù Cristo e al suo Vangelo». Il Santo Padre era poi tornato sull’argomento, nell’Angelus dello scorso 17 novembre: «Pensiamo ai tanti fratelli e sorelle cristiani che soffrono persecuzioni a causa della loro fede. Gesù è con loro. Anche noi siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto».

Ecco quanti sono morti nell’annuncio del Vangelo.

Don José Francisco Vélez Echeverri, 55 anni, è stato trovato morto il 16 gennaio con ferite di arma da taglio, nel quartiere El Albergue, a sud di Buga, in Colombia. Sempre in Colombia, don Luis Alfredo Suàrez Salazar è stato ucciso la mattina del 2 febbraio ad Ocaña, nel nord di Santander. Ancora la Colombia: don José Ancizar Mejia Palomino, 84 anni, è stato trovato morto nella sua residenza, a Caldas. Don Néstor Dario Buendìa Martinez, 35 anni, è stato ritrovato cadavere in una zona isolata, circa 500 chilometri a nord di Bogotà. Don Josè Antonio Bayona Valle, 48 anni, sacerdote diocesano dell’arcidiocesi di Barranquilla, è stato ucciso con 18 coltellate. Padre Elvis Marcelino De Lima, 47 anni, nativo di Fortaleza (Brasile), è morto a seguito di un’aggressione a scopo di rapina. Don Luis Bernardo Echeverri e don Héctor Fabio Cabrera, rispettivamente parroco e viceparroco della parrocchia di San Sebastiàn – arcidiocesi di Cali, Colombia – sono stati uccisi nella loro abitazione, nella notte tra il 27 e il 28 settembre. Don José Ramòn Mendoza, 44 anni, è stato assassinato da malviventi, domenica 17 febbraio, nello stato di Lara, in Venezuela. Don Anibal Gomez è stato trovato morto a Panama il 30 ottobre. Don José Flores Preciado, messicano, è morto all’ospedale universitario nella città di Colima, dopo essere stato picchiato da ignoti nella chiesa di Cristo Re. Sempre in Messico, don Ignacio Cortez Alvarez, parroco della chiesa “Maria Auxiliadora”, è stato ucciso nella sua abitazione nella città di Ensenada. Don Hipolito Villalobos Lima e don Nicolàs De la Cruz Martinez sono stati trovati assassinati il 29 novembre nella casa parrocchiale di San cristobal, del comune di Ixhuatilan de Madero, nello stato di Veracruz (Messico).

Don Evarist Mushi, 55 anni, è stato ucciso nella cattedrale di San Giuseppe di Zanzibar, in Tanzania, suor Marie Emmanuel Helesbeux, 82 anni, francese, è stata uccisa a Mandritsara, nel nordest del Madagascar. Afra Martinelli, missionaria laica, è stata trovata gravemente ferita alla nuca da un machete, nella sua stanza nel centro Regina Mundi, in Nigeria. Il laico Dexter Condez, 26 anni, impegnato nella difesa dei diritti degli indigeni del gruppo Ati, è stato ucciso con otto colpi di pistola sull’isola di Boracaya, nelle Filippine. Don Kochupuryl J. Thomas, rettore del Seminario Maggiore San Pietro, a Bangalore, è stato assassinato da ignoti, all’interno dei locali del seminario. Il sacerdote siriano François Murad, 49 anni, è stato ucciso a Gassanieh, nel nord della Siria, nel convento della Custodia di Terra Santa, dove si era rifugiato perché la situazione stava degenerando. Padre Richard E. Joyal, 62 anni, canadese, membro della Società di Maria, è stato ammazzato il 24 aprile, nella capitale di Haiti, Port au Prince. Don Michele Di Stefano, 79 anni, della diocesi di Trapani, è stato ucciso a bastonate nel suo letto, in canonica, dove viveva da solo, nella notte fra il 25 e il 26 febbraio.

© 2014 Romina Gobbo

pubblicato su La Voce dei Berici – domenica 12 giugno 2014 – pag. 5 – Vita della Chiesa

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