«È stata una gioia stare sempre accanto a Lui». Quel Lui non è uno qualsiasi, bensì papa Francesco. E a parlare è fra Silvio Della Fuente ofm (Custodia di Terra Santa), ospite recentemente dell’Ufficio pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza; fra Silvio oggi vive a Roma, ma è argentino di Buenos Aires come Bergoglio. «Lo conosco da quando era vescovo. Lo si poteva incontrare in autobus, per le strade, si fermava a parlare con tutti. Questo non è cambiato».
Quindi lei non si è stupito quando ha deciso di andare ad abitare a Santa Marta.
«No, anzi. Mi è piaciuto che sia rimasto la stessa persona, a contatto con la gente, e molto chiaro nelle parole. Solo che, mentre prima era tutto per noi, ora lo condividiamo con il mondo».
Com’è stato fargli da interprete?
«Una grazia, perché mi ha permesso di portare la sua parola a tante altre persone con le quali non poteva parlare direttamente per questioni di lingua. È stato interessante, ma anche “faticoso”. Ho dovuto porre molta attenzione, perché una sfumatura in una situazione così complessa, può creare delle difficoltà. Io traducevo a lui sia dall’arabo che dall’ebraico, poi traducevo i suoi discorsi in inglese e nel nostro spagnolo di Buenos Aires, che è una sorta di slang, perché potessero capire anche i cittadini della capitale argentina».
Come ha trovato il suo messaggio?
«Si è trattato di un messaggio di grande apertura e dialogo. Ma, al di là delle parole, grande significato hanno avuto i gesti, come l’aver baciato la mano dei sopravvissuti della Shoah. Un gesto non programmato, scaturito dalla sua sensibilità, dal suo modo di essere molto naturale e che mette a fuoco la dignità della persona. Francesco è prima di tutto un uomo sensibile».
Purtroppo dopo c’è stata la crisi di Gaza.
«Se i fratelli pregano insieme l’unico Padre, il Padre ascolta. Papa Francesco ha iniziato un percorso, ora bisogna continuarlo, certi che Dio ascolta i suoi figli, quando vede che c’è la buona volontà di voler vivere in pace e in fratellanza».
© 2014 Romina Gobbo
pubblicato su La Voce dei Berici – domenica 30 novembre 2014