Padova. C’è il Vangelo in questo cambio

annuncio di mattiazzo nome del nuovo vescovo

Il vescovo (ora emerito) di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, annuncia il nome del successore, monsignor Claudio Cipolla. In copertina, l’annuncio dato dal vescovo di Mantova, Roberto Busti (a sinistra nella foto); a fianco, monsignor Claudio Cipolla

È un avvicendamento episcopale in stile papa Bergoglio quello nella diocesi di Padova. Lascia un vescovo missionario, subentra un vescovo della carità.

Monsignor Antonio Mattiazzo, 75 anni compiuti lo scorso aprile, dopo 26 anni da vescovo di Padova, preceduti da una lunga carriera internazionale, ha scelto di «Tornare da dove sono venuto, in Africa». Lo ha detto, il 18 luglio scorso, annunciando il nome del successore. E infatti – lui che è stato nunzio apostolico in Costa d’Avorio e pro-nunzio apostolico in Burkina Faso e Niger – lavorerà da “semplice missionario” per la Prefettura apostolica di Robe (guidata dal cappuccino padre Angelo Antolini), nel sud dell’Etiopia, più di 400 chilometri da Addis Abeba. Una terra dove la popolazione è prevalentemente musulmana, i cattolici sono un’esigua minoranza, ma godono di grande rispetto per l’aiuto ai poveri e l’atteggiamento di dialogo. Il legame di monsignor Mattiazzo con il “Sud del mondo” non si è mai interrotto; durante il suo lungo mandato padovano, l’attenzione per le missioni della diocesi è stata costante, con viaggi frequenti in Kenya, America Latina e Thailandia, e recentemente proprio in Etiopia.

Ma le terre di missione non sono soltanto all’estero. Sempre di più, le periferie ci sono vicine. Lo sa bene monsignor Claudio Cipolla, 60 anni, che il 18 ottobre entrerà come 123° vescovo (la sua elezione a vescovo avverrà domenica 27 settembre, alle 16.30, nella basilica concattedrale di Sant’Andrea in Mantova) nella sua nuova diocesi, che tocca cinque delle sette province venete, va da Foza, la zona più remota dell’altopiano di Asiago, a Merlara, nella bassa padovana, passando per città come Padova e Valdobbiadene, e confina con 9 diverse diocesi. Dal 1998 al 2008, don Claudio è stato alla guida della Caritas diocesana di Mantova, provincia e diocesi di origine (essendo nato a Goito l’11 febbraio 1955 ed essendosi formato nel Seminario vescovile di Mantova). «All’epoca, era contemporaneaneamente direttore della Caritas e parroco di Sant’Antonio di Porto Mantovano, così io divenni il suo vice – racconta Giordano Cavallari, attuale direttore -. Ho condiviso con lui gran parte del lavoro, ha dato fiducia a me e a tutto il gruppo dei collaboratori, valorizzando i laici, così come proposto dal Concilio Vaticano II. Ci ha aperto delle piste, ci ha dato la direzione, ma poi ci ha lasciati andare. Credo che il suo lavoro alla Caritas sia stato uno dei motivi per cui papa Francesco l’ha scelto per Padova, e questo ci riempie di soddisfazione, perché è stato riconosciuto il suo impegno e, di conseguenza, anche il nostro».

Che sia un “pastore con l’odore delle pecore”, lo si deduce anche dai messaggi che in questi giorni i suoi parrocchiani hanno postato sulla pagina facebook della Caritas mantovana. Scrive Stefano Furgoni: “Padova sta per accogliere un nuovo grande Vescovo… ve lo possiamo garantire noi che per tanti anni lo abbiamo avuto come semplice grande don”.

Nel suo messaggio di saluto alla Diocesi di Padova, monsignor Cipolla scrive: “Il Papa mi ha scelto tra gli ultimi (…). Accoglietemi come un figlio che vi viene consegnato da Gesù (…). Vi prego di accogliermi nella vostra vita, nella vostra gloriosa storia, nella comunione dei vostri santi. Busso alla vostra porta da povero: non ho pretese (…). Ascolteremo insieme il Vangelo e i poveri, ci aiuteremo reciprocamente, con generosità; serviremo insieme la gente che abita accanto a noi, spesso troppo affaticata; collaboreremo onestamente con le istituzioni sociali e civili e con tutti gli uomini e le donne che cercano il bene, l’amicizia, la giustizia e la pace. Insieme: cammineremo insieme! Sarà mio compito di Vescovo essere attento a chi ha il passo più debole e a non dimenticare gli ultimi, come ci insegna Gesù nel Vangelo e come ci testimonia papa Francesco (…)”.

Fino all’ingresso del nuovo vescovo, la Diocesi sarà amministrata da monsignor Onello Paolo Doni, già vicario generale dal 2007.

 

© 2015   Romina Gobbo

pubblicato su Famiglia Cristiana – 9 agosto 2015 – n. 32

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