
I cavalieri davanti alla Basilica di Monte Berico. In copertina, la partenza da Brendola, casa madre della santa Bertilla Boscardin
«Che c’azzeccano i cavalli con i santi?», si sarà chiesta suor Emma Dal Maso, madre generale delle suore dorotee, il 23 novembre scorso, giorno della canonizzazione del fondatore del suo Istituto, san Giovanni Antonio Farina, alla proposta di Bruno Carta, responsabile gruppo cavalieri delle Giacche Verdi della provincia di Vicenza, di un pellegrinaggio a cavallo. «Quel giorno ai partecipanti alla celebrazione per il nuovo santo, venne donato un libro su di lui, intitolato “Con la passione nel cuore” – racconta Carta -. Quel titolo mi ha ispirato. Chi va a cavallo nella natura, lo fa con la passione nel cuore». C’è voluto quasi un anno, ma l’iniziativa “Sentiero dei Santi”, cavalcata in terra berica, in memoria di san Giovanni Antonio Farina e santa Maria Bertilla Boscardin, è ai nastri di partenza. Centocinquanta cavalli, oggi andranno sulle “orme del santo”. Partenza alle 8, da Brendola (a sud di Vicenza), dove si trova la casa natale di santa Bertilla, sosta alla Basilica di Monte Berico, per un saluto alla Madonna (con la partecipazione di padre Giuseppe Zaupa, priore del convento dei Servi di Maria, custodi del Santuario), e arrivo nel pomeriggio in piazza Duomo, dove cavalli e cavalieri riceveranno la benedizione da un delegato vescovile. Se l’organizzazione vera e propria è appannaggio dei gruppi equestri (oltre a Giacche Verdi, Natura a Cavallo, Sentieri e cavalli, Amici del cavallo del lungo Brenta, e il Nitrito del Brenta), in collaborazione con il Comune di Vicenza, la parte spirituale è affidata alle suore dorotee.
«Questo evento realizza quasi un atteggiamento profetico – spiega suor Adriana Falaguasta -. Santa Bertilla diceva: “Voglio andare per le vie dei carri”. Il carro è trainato dal cavallo per portare altre persone. Bertilla è quella santa donna che ha tracciato un sentiero di carità fuori da sé stessa, verso gli altri, come dice papa Francesco. Il Farina diceva: “Fate di tutto, pur di far conoscere il Bene, il Bello, il Vero”. Fare di tutto, vuol dire anche aderire ad iniziative originali come questa. E poi il cavallo e la carrozza rappresentano il simbolo del suo andare verso le bambine povere. Quando loro sentivano il rumore delle ruote, sapevano che stava arrivando».
© 2015 Romina Gobbo
pubblicato su Avvenire – 27 settembre 2015
Le foto per gentile concessione delle suore Dorotee

Lo schieramento dei cavalieri davanti alla foto di san Giovanni Antonio Farina appesa alla finestra del Vescovado