A Kasserine, area fra le più povere della Tunisia, a cinque anni dalla Rivoluzione dei gelsomini, si è tornato a protestare. Significa che le condizioni del movimento di protesta del 2011 non sono state soddisfatte. E in effetti c’è un forte divario tra le aree del nord, industrializzate, e che godono di infrastrutture e servizi di welfare, e le altre aree (centro, sud, nord-ovest), che rimangono nella povertà e nell’emarginazione. Ed è in queste zone che si concentra la radicalizzazione che poi porta giovani disperati ad unirsi alle milizie del califfo in Siria e Iraq.
Dopo Kasserine, cortei e sit-in di giovani che rivendicano lavoro si sono avuti a Tajerouine, Kairouan, Gafsa, Sfax Douz, Biserta, Sousse, ed anche a Tunisi, dove ci sono stati atti di vandalismo e scontri con le forze di polizia.
Intanto, l’Egitto è blindato (in particolare, piazza Tahrir), in vista della giornata di domani, anniversario della destituzione di Mubarak.
© 2016 Romina Gobbo – 24 gennaio