Se pensate che il matrimonio sia una tomba, attenti ai “due con l’anello” di Arzignano (Vicenza), meglio noti come Mienmiuaif, un gioco tra inglese e dialetto veneto che significa qualcosa come “Io e mia moglie”. Un progetto cristiano, «fede e umorismo contro le insidie del matrimonio», che contempla una wedding band (complesso musicale che suona ai matrimoni, in questo caso una band di coniugi, ndr), un blog, canzoni ironiche su temi seri, video su Youtube, social network, libri e pure una macchina per cucire. Chiaro? Non proprio, ma l’entusiasmo di Giuseppe Signorin, 34 anni, e Anita Baldisserotto, 26, è tale che vale la pena di approfondire.

Un concerto fra amici tenuto dalla coppia
LONTANI DALLA FEDE
Giuseppe e Anita si amano fin da giovanissimi, amano la musica che “spacca”, le feste, il divertimento. Sono contro la Chiesa, critici su tutto. Chi è il cristiano? «Una persona di mezza età, triste, noiosa». Ma Giuseppe va in crisi. «Il momento che stava passando lui, ha fatto riflettere anche me», dice Anita. «Anch’io non trovavo un senso alla mia vita, non riuscivo a vedere Dio e non volevo nemmeno ammettere che mi mancava. Giuseppe intanto trovava conforto solo nella preghiera. Ero scettica, ma l’ho seguito perché ero innamorata di lui. Poi, un’esperienza a Medjugorje ha fatto cadere le ultime barriere». «Io ho cominciato prima a sperimentare la fede – interviene Giuseppe -, ma Anita mi ha subito superato. Penso che sia stato un dono. Se uno dei due non avesse capito l’altro, probabilmente ci saremmo lasciati. Invece, abbiamo messo al primo posto Dio, e Lui ha sistemato le cose».

Giuseppe alla chitarra e Anita mentre si prepara a cantare
LA CRISI CHE CONVERTE
Ed ecco la svolta: la giornata scandita dalla preghiera, lo “scandalo” di andare a Messa. Giuseppe e Anita vanno oltre, vogliono una vita “ a tre”. «Sposami in Cristo”, chiede lei. Il matrimonio viene celebrato il 22 novembre 2013. Il resto è storia di oggi. Il 21 giugno 2014 pubblicano su Youtube il primo video; a febbraio 2015 esce il blog, «non solo uno spazio dove postare e ricevere commenti, bensì un viatico per conoscere altre persone con la nostra stessa visione del mondo»; poi una collana di libri. «Volevamo sfatare l’idea del matrimonio come di qualcosa di stantìo – spiega Giuseppe -, oggi le vere rockstar sono gli sposi; vuoi mettere quant’è trasgressivo un amore indissolubile? Così abbiamo cominciato a musicare qualche piccolo testo. A me piace suonare e comporre, ad Anita cantare». E, poiché il disegno di Dio sfugge all’umano, inaspettatamente i due giovani coniugi scoprono che la loro vita quotidiana cantata e raccontata in maniera ironica, piace. Tra colazione ai cereali e latte di soia, kleenex per asciugare le lacrime e dieta di pomodori… musicate in cucina, salotto o camera da letto, le visualizzazioni crescono, 40mila ne ha registrate il post sul racconto del Family Day. «E pensare che l’idea iniziale era di parlare ai nostri amici, sostenitori convinti della convivenza. Volevamo dire loro che sposarsi è una bella scelta, con la speranza che anche loro potessero un giorno sperimentare questa bellezza», aggiunge Anita, che sta per partire anche con un progetto di sartoria, «abiti sobri, in risposta ad una moda per la quale non sei mai abbastanza magra, né abbastanza bella».
ALLEGRIA INNANZI TUTTO
Com’è cambiata la vostra vita? «Abbiamo provato i due tipi di relazione – dice Giuseppe -; un anno da “pagani”, un anno e mezzo da cristiani, poi ci siamo sposati. Non c’è paragone, l’incontro con Dio ha dato al nostro rapporto un’intensità molto superiore. Solo Lui ti cambia e ti permette di amare».
Non litigate mai? «Certo. Però una volta, quando litigavamo, restavamo arrabbiati per giorni; adesso ci facciamo una risata. Come dice san Giovanni Bosco: il diavolo ha paura della gente allegra».
© 2016 Romina Gobbo
pubblicato su Credere n. 30/2016 – domenica 24 luglio 2016 – pagg. 24-25