Pensierino di un pomeriggio avvolto nel grigiore.
Donald Trump ha scelto una portavoce donna, Kellyanne Conway, che si dice essere stata il volano della vittoria alle presidenziali. Una curiosità: la Comway ha origini italiane da parte di madre. Il presidente ha anche nominato due donne ministro. Da una parte questo ci fa ben sperare. Il “maschilista” Trump si fida delle donne. Dall’altra parte, però, attenzione. Il fatto di avere delle donne in ruoli di potere, sia nelle pubbliche amministrazioni, che nei Cda delle aziende private, non sempre ha fatto sì che poi altre donne ne avessero beneficio. Perché spesso si tratta di operazioni o dovute – lo impongono le quote rosa – oppure di immagine – opinione pubblica e mass media si scatenerebbero -. Anche nel parlamento/governo afghano ci sono donne, ma la condizione femminile nel Paese resta al palo. Ricordiamoci sempre che per una donna avere un ruolo di potere non significa detenere il potere, che molto spesso resta nelle mani degli uomini, che pur hanno concesso quel “contentino” della presenza, ma poi non lasciano lavorare. Se poi le signore in questione sono madri, mogli, sorelle di…. beh, allora, sono facilmente ricattabili dagli uomini di casa. Pertanto, poco possono per agevolare le loro simili. Meditate, gente, meditate!
© 2016 Romina Gobbo – 24 novembre 2016