
Il vescovo Beniamino Pizziol apre la celebrazione dell’Epifania
«Ogni bambino che nasce appare con la dignità di un re. Noi adulti, come i re Magi, dobbiamo portare doni: l’oro, cioè educare al meglio, alla fede, alla solidarietà; l’incenso, ovvero il profumo della nostra vicinanza; la mirra, significa spendere tutta la nostra vita per la cura dei bambini, accompagnandoli fino all’età adulta».
Sono le parole dell’omelia del vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, in occasione della festa dell’Epifania, che si è tenuta ieri in Cattedrale e che – come accade ormai da anni – coincide con la Festa dei popoli, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes. Colori, canti, suoni e preghiere nelle varie lingue, per la celebrazione animata dai migranti cattolici residenti nel territorio della diocesi.

I bimbi portano i doni all’Offertorio (credits Romina Gobbo)
Riprendendo il tema della prossima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato (15 gennaio 2017), che papa Francesco ha voluto dedicare ai “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”, tutta la messa è stata rivolta in particolare ai bambini, i quali hanno portato come doni all’altare alcuni prodotti tipici dei vari Paesi. A loro è stata riservata anche una benedizione speciale, affinché possano avere una «crescita virtuosa e serena ed essere testimoni del dono della fede che hanno ricevuto nel battesimo». Padre Michele De Salvia, responsabile Ufficio Migrantes, ha ricordato che nel 2017 la Diocesi di Vicenza celebra il ventesimo anniversario dalla fondazione, nel 1997, dei primi Centri pastorali per i migranti cattolici. Gli “storici” sono 14: 6 a Vicenza (per filippini, ghanesi, nigeriani, romeni, srilankesi e ucraini), 2 a Bassano del Grappa (per filippini, ghanesi, nigeriani e ucraini), 2 a Schio (per ghanesi, nigeriani e romeni), 1 ad Arzignano (per ghanesi), 1 a Creazzo (per africani francofoni), 1 a Chiampo (per ucraini), 1 a Valdagno (per ucraini). Quest’anno ne sono sorti altri due, per latinoamericani, a Vicenza e Bassano.

L’assemblea alla messa dell’Epifania in Cattedrale a Vicenza (credits Romina Gobbo)
In un tempo di difficoltà sul fronte dell’accoglienza, questa celebrazione ha inteso “accorciare le distanze”, come titola la Lettera di Natale del vescovo Beniamino alle famiglie.
© 2017 Romina Gobbo
pubblicato su Avvenire – Catholica – sabato 7 gennaio 2017 – pag. 14