Bella serata ieri a Vicenza, ospiti della onlus “Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo”. Ascoltare Fulvio Scaglione è illuminante. Analizza i fatti in maniera così chiara e dettagliata, che perfino quello che io avevo pensato in ordine sparso, assume un senso logico. Sulla faccenda del veto di ingresso negli Stati Uniti, ha affermato: «secondo me Trump voleva mettere un dito nell’occhio all’Iran, gli altri Paesi sono venuti dopo». E guarda un po’ oggi Trump ha detto che l’Iran è «lo Stato terrorista numero uno», immediata la replica del Cremlino, «siamo in disaccordo con quanto affermato da Trump». A casa mia si chiama riverbero di guerra fredda. Siamo sempre lì. Cambiato tutto per non cambiare niente? No, molto è cambiato, dal punto di vista storico-culturale. «Il Medio Oriente è ridotto ad un cumulo di macerie», ma soprattutto dal punto di vista umano: «si colpiscono deliberatamente i civili». Aleppo è solo l’ultima tragedia di un sistema che continua uguale a sé stesso da quarant’anni. Cosa invece non è cambiato? Che a parte «ogni tanto qualche pianto sui giornali, (dei diritti) delle donne non gliene frega un tubo a nessuno». Più chiaro di così. (Nella mia foto, da sinistra, Fulvio Scaglione e Marco Cantarelli, direttore http://www.ans21.org)
© 2017 Testo e foto di Romina Gobbo – 7 febbraio