Il 15 marzo 2011 il popolo siriano si alzò in piedi per protestare contro un regime che per troppo tempo li aveva vessati. La risposta è stata il massacro. Non c’è stato scampo e non c’è stata scelta. Il conflitto è degenerato, è stato strumentalizzato, molti si sono arricchiti, la gente è morta, i bambini giocano con le armi, il Paese è distrutto e spopolato. Si cammina sul sangue e sulle macerie. Forse si arriverà alla pace, forse si ricostruirà. Ma il sangue e le macerie nei cuori di un’intera popolazione non saranno così facili da cancellare. Un’altra pagina di storia indegna dell’umano. E non è finita. Vedremo a chi toccherà la prossima volta. Quale altro Paese dovrà pagare l’avidità e l’inarrestabile sete di potere dei “potenti” della terra.
© 2017 Romina Gobbo – inedito – 15 marzo 2017