Ma al-Baghdadi è morto?

E stasera tocca parlare anche di terrorismo. Mosca fa sapere che FORSE potrebbe aver ucciso al-Baghdadi, l’autoproclamatosi califfo della zona a cavallo tra Iraq e Siria. Non è la prima volta che sembra che l’uomo sia stato ucciso. In ogni caso, ormai vivo o morto, a mio parere non conta più nulla. Ha portato a termine il suo compito, adesso lo si può anche togliere di mezzo: o uccidendolo, o semplicemente facendolo dissolvere nel vento. Così com’è apparso, adesso abracadabra… Mentre poco clamore ha avuto la notizia dell’attacco ai due ristoranti di Mogadiscio (anche con un kamikaze), dove sono morte 18 persone; i terroristi sono poi stati uccisi. L’attacco è stato rivendicato da al-Shabaab che, ricordo, dal 2011 è legato ad al-Qaeda. Vanno sottolineate un po’ di cose: la prima è che ancora una volta ci sono morti di serie A (quelli europei) e di serie B (gli altri, soprattutto se mediorientali o africani). La seconda è che l’attacco è stato effettuato dopo il Ramadan sapendo che nei locali ci sarebbero stati tanti musulmani per la cena della fine del digiuno. A riprova che i terroristi di “matrice islamica” si accaniscono anche contro i musulmani. Infine, mentre guardiamo altrove (in particolare all’Isis), al-Shabaab in Somalia lo scorso anno ha ucciso più di 4.000 persone e ha dato e sta dando del bel filo da torcere ad Amisom, la missione di pace dell’Unione Africana in SOmalia, anche perché può contare su armi pesanti, veicoli blindati ed esplosivi. Peccato che di geopolitica non mi intendo!

© 2017 Romina Gobbo – 16 giugno – inedito

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