11 settembre 2001. 16 anni dopo il mondo non è più lo stesso. L’idea occidentale di democrazia – e soprattutto di esportazione della democrazia – è messa in discussione. Il terrorismo non è sconfitto, anzi, è rinvigorito, e ha cambiato più volte faccia, così combatterlo è ancora più difficile. La guerra non è più altro da noi, ce l’abbiamo in casa. In Afghanistan i talebani hanno ripreso buona parte del territorio. L’Europa è tenuta in scacco dalle milizie libiche. Boko Haram terrorizza l’Africa sub-sahariana, al Shabaab la Somalia e il Kenya (anche oggi un attentato). Siria, Yemen, Libia destabilizzati. In questo caos planetario i grandi poteri continuano a fare i loro interessi, soprattutto in Medio Est, Africa e Asia occidentale. Molti foreign fighters stanno rientrando in Europa e Africa settentrionale da Siria e Iraq, e le conseguenze di questo ritorno non sono prevedibili. 65 milioni di persone nel mondo sono profughi. La vendita di armi e la tratta delle persone rappresentano le industrie più redditizie di un mondo in recessione. Gli innocenti continuano a morire. Ieri come oggi, dolore e sangue. What else?
© 2017 Romina Gobbo – inedito (Facebook 11 settembre 2017)