Sud Sudan un martirio senza fine

Serata interessantissima (come sempre quando sono io a organizzare), aperta dal saluto di don Arrigo Grendele, direttore Ufficio missionario diocesano, al centro culturale San Paolo di Vicenza con il padre comboniano Daniele Moschetti, provinciale in Sud Sudan per sei anni, dopo un’esperienza fortissima a Korogocho, la discarica di rifiuti tossici alla periferia di Nairobi, in Kenya, ed un periodo in Palestina, altro territorio lacerato. Il missionario ha presentato il suo ultimo libro “Sud Sudan. Il lungo e sofferto cammino verso pace, giustizia e dignità”, per i tipi della Dissensi Edizioni, che è un viaggio attraverso le vicissitudini di questo Paese africano, “impoverito dal petrolio”. Sembra un ossimoro, ma questa risorsa che potrebbe essere il motore dello sviluppo, si è in realtà rivelata una maledizione, perché è diventata il centro degli interessi delle grandi potenze internazionali e regionali. Ottimo testimone sul campo, il dottor Vincenzo Riboni, medico Cuamm, ha raccontato la disastrosa situazione sanitaria del Sud Sudan, specialmente da quando, nel 2013, è ripiombato in un conflitto sanguinario. «Mai curato tante ferite di arma da fuoco, come in quest’ultimo periodo», ha detto. E io ho moderato. Siccome ci siamo dimenticati di fare foto, ripubblico quella con padre Daniele in occasione dell’intervista che gli feci, uscita su Credere del 29 ottobre.

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