“Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo”. L’annuncio, di due giorni fa, è di Anonymous, collettivo di hacker di cui non si sa – o non si dice – molto. Il riferimento è a dati personali, dichiarazione dei redditi, numeri di telefono, ordini di servizio… La cosa è stata smontata dai diretti interessati, che hanno dichiarato che in realtà sono state sottratte informazioni poco importanti. Sia quel che sia, ciò che lascia perplessi è la possibilità che i sistemi di sicurezza informatica di siti governativi siano così vulnerabili. Un paio di osservazioni mi sorgono spontanee. Forse lo smantellamento della polizia postale non è stato particolarmente lungimirante. Non passa giorno che non ci sia un convegno/seminario/workshop… sul cyber crime, sui metodi di intelligence… Sono tutti esperti a livello teorico. Ma, visti i risultati, meglio sarebbe parlare di meno e agire di più.
© 2017 Romina Gobbo
pubblicato su Facebook giovedì 16 novembre 2017