“A differenza dell’ambiente urbano, dove le barriere architettoniche sono dei limiti artificiali che discriminano le persone con ridotte capacità motorie, l’ambiente montano presenta degli ostacoli naturali che non distinguono fra persone abili o disabili. L’alta quota pone limiti e barriere, costringe tutti a mettersi in gioco, a sviluppare grande forza morale e carattere, in questo sono spesso le persone con disabilità ad indicare strade e soluzioni non convenzionali”.
È questa la consapevolezza che sta alla base del progetto di inclusività sociale “Conoscenza e fruizione del sito Dolomiti Unesco da parte delle persone diversamente abili, attraverso la pianificazione degli strumenti di accessibilità specifica”, finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Legge n. 77/2006, recante “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella ‘lista del patrimonio mondiale’, posti sotto la tutela dell’Unesco”), e implementato dalla Fondazione Dolomiti Unesco, con sede a Cortina D’Ampezzo. Sono già stati catalogati 22 itinerari accessibili, e altri potranno essere aggiunti; sono gradite segnalazioni da parte di conoscitori del territorio dolomitico.
Sono già accessibili Passo San Pellegrino-Rifugio Fuciade, lunghezza 3.000 metri, fascia altimetrica 1.500-2.000, percorso facile, nessuna preparazione atletica, accessibile a disabili motori. Oppure lo Staulanza-Città di Fiume, lo Zoppè-Talamini, la Val S. Nicolò, Malga Ciapela-Serrai Sottoguda, Passo Rolle-Baita Segantini, Pecòl-Malga Pioda, Sentiero Orsera-V. Canzoi, il Rifugio Pussa, il Rifugio Padova, il Rifugio Giaf, la Val Fiscalina, Prato Piazza, Rifugio Auronzo-Forcella Lavaredo, Rifugio Lunelli, Sentiero Zannes, Compaccio-Baita Sanon, il lago di Carezza, Lavazè-malga Campo Costa, Passo Oclini-malga Corandin, lago di Tovel, Percorso arte Stenico.
Il territorio interessato, molto esteso e articolato, – si tratta di nove sistemi montuosi tra loro separati da vallate, fiumi, altri gruppi di montagne – è riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco; si estende su cinque province – Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine -, e due regioni – Friuli Venezia Giulia e Veneto -, per un totale di 142.000 ettari. Grazie alla collaborazione dell’Accademia della Montagna del Trentino, e secondo criteri tecnici individuati insieme alle locali associazioni che si occupano di sport e disabilità, la Fondazione Dolomiti Unesco ha sviluppato un database, unico per tutto il territorio, di sentieri accessibili – non solo ai disabili, ma anche agli anziani, ai bambini e, in genere, a chiunque abbia limitate capacità motorie o sensoriali -, sia in autonomia che in accompagnamento, e quindi realizzerà una mappa interattiva che verrà pubblicata nel portale di promozione turistica congiunta del Bene, www.visitdolomites.com, in una sezione dedicata alle “Dolomiti accessibili”.
© 2017 – Resto di Romina Gobbo
pubblicato su famigliacristiana.it – 21 dicembre 2017