«La storia ci insegna che il rigorismo e il nazionalismo fanatici sono malattie gravi: a parole innalzano i popoli ma nei fatti li trascinano verso il basso e sbarrano loro le porte del futuro»: sono parole di Boualem Sansal, scrittore algerino, autore del libro “Nel nome di Allah” (per i tipi della Neri Pozza Editore) , che avrò l’onore di intervistare pubblicamente domani alle 18, nella splendida libreria Roberti di Bassano del Grappa (Vicenza).
Il libro tratta dell’ascesa dell’islamismo nel mondo arabo, di come abbia «offuscato l’immagine dell’Islam, trasformandosi in un fascismo assassino che obbedisce solo alla volontà di potere», eppure «continua a piantare radici nel mondo musulmano». Il tutto a partire proprio dall’Algeria che, da socialista, laica e progressista, dagli anni ’60 si è dovuta misurare con questo fenomeno, fino ad essere trascinata in una guerra civile che ha devastato il paese, nell’indifferenza della comunità internazionale. Perché – come ormai sapete bene – ci sono guerre e morti di serie A e guerre e morti di serie B.
© 2018 – Romina Gobbo – Facebook 15 maggio 2018