Culle vuote e territorio, sfida aperta per il Molise – Empty cribs and territory, open challenge for Molise

«Il Molise non ha un problema di scale, ha un problema di culle vuote. Non basta non porre ostacoli, bisogna fare in modo che ci sia un motore che spinga verso il bene». È partita da qui la riflessione dell’arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano, monsignor Giancarlo Bregantini, nell’ambito dell’InterculturalMoliseDay, che si è svolto il 10 maggio a Borgo Tufi – Castel Del Giudice, in provincia di Isernia, dedicato ad “Accessibilità universale, dialogo interreligioso e interculturalità: nuove strategie di sviluppo turistico ed economia della bellezza”. «Si è trattato del “battesimo” di un laboratorio di accessibilità a tutto tondo, che mette la persona al centro. Quindi relativo all’abbattimento delle barriere architettoniche per quanto riguarda l’adeguamento di strutture ricettive, palazzi, musei e luoghi di culto, ma anche delle barriere mentali, e perciò di promozione del dialogo interreligioso e interculturale. L’obiettivo è che chiunque possa vivere un’esperienza turistica positiva, cosa che crea una ricaduta economica interessante per una regione piccola come il Molise, ma che ha l’ambizione di diventare un modello per tutto il nostro Paese», spiega Dino Angelaccio, presidente dell’associazione no profit Itria (Itinerari turistico religiosi interculturali accessibili), ente promotore del progetto, assieme a Conferenza Episcopale Molisana, Regione Molise e Comune di Castel Del Giudice. Sono previste tre azioni: la mappatura del territorio delle quattro diocesi molisane (presenza di alberghi e ristoranti, ma anche musei, aree archeologiche, tradizioni, musica, cibo…); 12 workshop di formazione destinati a quanti lavorano nella filiera del turismo-cultura; realizzazione di un manuale che indica le migliorie necessarie per adeguare la propria struttura ricettiva. A settembre, poi, partiràanche una Scuola di alta formazione sul dialogo interreligioso, intercultura e accessibilità, capace di attrarre studenti a livello internazionale. Oltre ad Angelaccio, del direttivo di Itria fanno parte don Valerio Pennasso (direttore dell’Ufficio nazionale Cei per i beni culturali ecclesiastici), Sharif Lorenzini (presidente della Comunità islamica d’Italia), rav Umberto Abraham Piperno (rabbino emerito del Sud Italia). All’iniziativa forniscono supporto varie associazioni, istituzioni e professionisti.

© 2018  – Romina Gobbo

pubblicato su Avvenire – Attualità – mercoledì 16 maggio 2018

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