D’accordo con la collega. La vittima è vittima due volte, perché di lei a nessuno interessa, anzi, aleggia l’idea che – sotto sotto – se l’è andata a cercare. Chi ha ammazzato invece è degno di scusanti. C’è sempre qualcosa di più grande di lui che l’ha indotto. La cosa triste è che molto spesso sono le donne a perpetrare questo tipo di pensiero, proprio quelle che si dicono emancipate, ma il sabato sera non possono uscire con le amiche perché lui non vuole. Tutti si riempiono la bocca di libertà, ma praticarla è un’altra cosa. Edulcorare la realtà non aiuta. Un assassino è un assassino è basta. Senza se e senza ma. E per questo va giudicato (da un tribunale, non dai cronisti).
© 2018 Romina Gobbo – Facebook 18 agosto 2018
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