Il 15 settembre 2006 moriva a Firenze Oriana Fallaci, prima donna inviata di guerra. Giornalista che mi ha fatto innamorare di questo mestiere. Bellissima donna e con un amore – quello per Alekos Panagulis – che mi ha sempre fatto sognare. Gli ultimi anni – quelli della Rabbia e l’orgoglio – non mi piacciono, perché secondo me nel suo scagliarsi contro l’Islam, c’era anche la rabbia per il male che la stava consumando. Ho letto praticamente tutti i suoi libri: ho amato molto “Lettera ad un bambino mai nato”. Ma per me il capolavoro resta “Un uomo”. Se qualcuno mi chiedesse che libro avresti voluto scrivere, ecco avrei voluto scrivere “Un uomo”.
“Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie. E forse è vero che quasi mai l’amore ha per oggetto un corpo, spesso si sceglie o si accetta una persona per la malìa inesplicabile con la quale essa ci investe, o per ciò che essa rappresenta ai nostri occhi, alle nostre convinzioni, alla nostra morale; però il veicolo di un rapporto amoroso rimane il corpo e, se quello non ti seduce, qualcos’altro deve pur sedurti. Il carattere, ad esempio, il modo di vivere o di comportarsi. E col tempo avevo scoperto che neanche il tuo carattere mi piaceva molto. […] Ma allora perché avevo avuto quell’impulso di correrti dietro, di abbracciarti, sentire i tuoi baffi contro la mia guancia, perché ora sentivo il bisogno di raschiarmi la gola e ricacciare indietro le lacrime?”
“Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie. E forse è vero che quasi mai l’amore ha per oggetto un corpo, spesso si sceglie o si accetta una persona per la malìa inesplicabile con la quale essa ci investe, o per ciò che essa rappresenta ai nostri occhi, alle nostre convinzioni, alla nostra morale; però il veicolo di un rapporto amoroso rimane il corpo e, se quello non ti seduce, qualcos’altro deve pur sedurti. Il carattere, ad esempio, il modo di vivere o di comportarsi. E col tempo avevo scoperto che neanche il tuo carattere mi piaceva molto. […] Ma allora perché avevo avuto quell’impulso di correrti dietro, di abbracciarti, sentire i tuoi baffi contro la mia guancia, perché ora sentivo il bisogno di raschiarmi la gola e ricacciare indietro le lacrime?”
Mi piace questa foto, perché ogni ruga racconta un pezzo di vita. Solo le donne vere portano le rughe con stile.
© 2018 Romina Gobbo – Facebook 16 settembre 2018