Stamattina ero a messa nel Santuario del Santissimo Crocifisso di San Miniato (Pisa). Pensavo: e se adesso entrasse un tizio sparando? Mentre stai pregando, meditando o ascoltando un brano del Vangelo, sarebbe piuttosto difficile riuscire a essere reattivo e porsi in situazione di sicurezza. L’azione avrebbe quindi molto successo. Considerata anche la presenza di anziani e bambini. Vittime civili inermi. È successo ieri – sabato, giorno di festa per gli ebrei – in una sinagoga di Pittsburg, negli Stati Uniti. Bilancio al momento? 11 morti. Sembra che il tale entrato sparando abbia detto: “gli ebrei devono morire”. Antisemitismo? Bisognerà accertare bene i fatti. È un po’ come quando viene urlato Allahu Akbar, grido di guerra contro l’occidente. Ma siamo proprio sicuri che sia così? Molto spesso chi perpetra azioni terroristiche sono degli psicotici, che della religione che sbandierano, in realtà nulla sanno. Questo però non rende il fatto violento meno grave. Così come alto è il rischio di emulazione. È grande responsabilità delle comunità religiose – qualsiasi sia la religione – attenzionare i propri elementi integralisti. Perché spesso quello è il primo passo verso l’intolleranza dell’altro. Con conseguenze imprevedibili.
© 2018 Testo e foto di Romina Gobbo – Facebook 28 ottobre 2018