Voglio dedicare questo giorno a chi si sente solo. Non è solo chi non ha nessuno; è solo anche chi così si sente. La solitudine dell’anima è qualcosa di molto pesante, che a volte ti fa pensare che ci sia un’unica tragica via. L’abbiamo sentito in questi giorni. Notizie come quelle di una madre che si getta nel fiume con le gemelline di pochi mesi; famiglie dove uno dei due coniugi ammazza l’altro e poi sé stesso; ragazzi che si uccidono per la vergogna di una foto stupida; anziani “parcheggiati” nelle case di riposo, soli con un cimitero di ricordi; bambini di genitori separati che, come pacchi, trascorrono qualche giorno con la madre e qualcun altro con il padre. E’ una realtà di solitudini senza fine. E l’elenco potrebbe continuare a lungo. Gli episodi di disperazione sono responsabilità di tutti. Ricordiamoci di alzare lo sguardo e guardare in faccia l’anziano genitore, l’amico, il vicino di casa, il fratello, il collega, lo zio…, di prestare attenzione ai suoi bisogni, al suo sentire, di rassicurarlo se si sente solo. Perché il Natale non sia soltanto lucette e festoni. Trovare un volto, un abbraccio, un sorriso, del calore umano è una carezza dell’anima e spesso salva la vita. Auguri a tutti.
© 2018 Romina Gobbo – Facebook 25 dicembre 2018