Oggi, 9 maggio, da una parte festeggiamo l’Europa (il 9 maggio 1950 Robert Schuman, all’epoca ministro degli Esteri francese, presenta il piano di cooperazione economica che segna l’inizio del processo di integrazione europea, con l’obiettivo di una futura unione federale) e, dall’altra piangiamo la morte (9 maggio 1978) di Aldo Moro, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse (terrorismo di casa nostra, che abbiamo pure esportato in tutto il mondo), e del giornalista siciliano Giuseppe “Peppino” Impastato, ucciso dalla mafia (criminalità di casa nostra). Con la Legge n. 56 del 2007, la Repubblica Italiana ha inteso dedicare la giornata del 9 maggio a “tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice”. Una giornata che, come disse il presidente Napolitano al momento della sua istituzione, deve servire a «scongiurare ogni rischio di rimozione di una così sconvolgente esperienza vissuta dal paese, per poter prevenire ogni pericolo di riproduzione di quei fenomeni che sono tanto costati alla democrazia e agli italiani». E, per quanto riguarda l’Unione Europea, nell’approssimarsi delle elezioni, vale la pena fare memoria delle ragioni che ne determinarono la fondazione, e dei principi che la ispirarono.
© 2019 Romina Gobbo – Facebook 9 maggio 2019