Da sempre studiamo la storia dei vincitori. Dei vinti non sappiamo nulla. E neppure delle popolazioni, perché le vittorie sono sempre dei generali. Va da sé che i vincitori impongano anche la loro visione del mondo. Vincono i valori di chi prevale sul campo di battaglia. Sta accadendo anche in Siria, «dove i vincitori stanno affermando la loro visione del mondo e dell’uomo» dice Riccardo Cristiano. E’ un piacere allora rileggersi qualche passo dell’Iliade perché, anche se ancora una volta si tratta di una storia scritta dai vincitori, essa favorisce l’empatia del lettore con le ragioni dei vinti. E i nomi di Priamo, Ettore, Andromaca, il piccolo Astianatte, Ecuba rimangono impressi nel cuore. La dignità dei vinti in antitesi all’arroganza dei vincitori.
© 2019 Romina Gobbo – Facebook 22 maggio 2019