A chi gli chiedeva perché lui e Francesca non mettessero al mondo un figlio, Giovanni rispondeva: «Perché non si fanno orfani». Invece da quel 23 maggio 1992, siamo tutti orfani. Perché con la morte del giudice Falcone e due mesi dopo, del collega Paolo Borsellino, sono morti i due massimi esponenti della lotta alla mafia. Non potremo mai sapere come sarebbe andata se fossero sopravvissuti e avessero continuato la loro opera, sappiamo però che la mafia oggi è più viva che mai, che si è infiltrata in tutti i gangli della società, fin anche nei rapporti personali, perché prima ancora di essere un’organizzazione criminale, è un modo di essere e di pensare. Se non si sradica la cultura mafiosa – cominciando con l’insegnare ai propri figli a non accettare compromessi e scorciatoie -, arresti e sequestri resteranno solo misure temporanee. Conservare la memoria ha senso se serve come monito per il futuro.
© 2019 Romina Gobbo – Facebook 23 maggio 2019