Un Paese dove gli studenti non sanno che “un” si scrive con l’apostrofo solo quando è davanti ad un nome femminile perché è l’elisione di “una”, che non sanno che “io ho” si scrive con l’acca, perché è il verbo “avere”, che non sentono gli accenti per cui viviamo in una “societa” alla ricerca della “felicita”, che non sanno usare la punteggiatura per cui quando leggi i loro testi vai in apnea, è un Paese al capolinea, perché ha scelto l’istituzionalizzazione dell’ignoranza. Allora il problema non è soltanto che siamo uno dei paesi al mondo che legge meno, è anche che la maggior parte di chi legge, non capisce quello che legge, libro, giornale, volantino, manuale di istruzioni o scheda elettorale che sia. Si chiama analfabetismo funzionale. È uno dei mali del terzo millennio, perché impedisce la vera pratica della democrazia. E pensare che volevamo esportarla per insegnarla ai paesi “meno civili”.
© 2019 Romina Gobbo – Facebook 6 maggio 2019