Ancora un attentato oggi nella capitale afghana Kabul, vicino al Ministero della Difesa. Altri 26 bambini feriti (oltre ad un’ottantina di adulti). La rivendicazione è arrivata dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid. Ricordo che a Doha (Qatar) proprio in questi giorni sono in corso i colloqui di pace tra Usa e forze anti-governative volti a porre fine alla guerra. Allora a che pro continuare a seminare il terrore? Probabilmente per alzare l’asticella delle richieste. Diciotto anni di presenza internazionale ed un nulla di fatto. A dimostrazione che un paese, una volta destabilizzato, quasi mai riesce a riprendersi. Dal Congo al Sud Sudan, dalla Siria allo Yemen, generazioni e generazioni di bambini nati e cresciuti sotto le bombe, a volte “mutilati” anche nel fisico, ma sempre nella psiche, e che dovranno trovare la forza per convivere con l’orrore vissuto.
© 2019 Romina Gobbo – Facebook 2 luglio 2019