«La porta unisce il fuori con il dentro ma, allo stesso tempo, distingue il fuori dal dentro. Attraverso di essa la Chiesa diffonde la grazia e fa conoscere Gesù al mondo; ma da lì riceve le istanze dei poveri». E ancora: «La Chiesa è rinnovata quando il Vangelo della carità, il servizio umano e il grido dei poveri di incontrano alla sua porta. Poi c’è la tavola. Mangiare non è solo una questione di cibo, è riunirsi in una comunità, in famiglia. La tavola è completa quando è imbandita con cibo e storie umane. Se mancano le storie, non può esserci appetito. Una chiesa rinnovata può essere paragonata ad una grande tavola, dove c’è posto per tutti, dove le risorse della terra vengono condivise, specialmente con le “periferie”. A quella tavola la gente che non ha niente da mangiare, può sedersi con dignità. I poveri non sono i benficiari del nostro servizio, hanno tanti doni da offrirci».
È l’invito carico di forti immagini e suggestioni usato dal cardinale Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas Internationalis e arcivescovo di Manila nelle Filippine, per spiegare il senso dell’annuncio cristiano oggi. Il porporato filippino è intervenuto in collegamento video, per raccontare di una Chiesa che si rinnova, ai partecipanti al XXVII Convegno nazionale “Diconato – Periferie – Missione. Diaconi custodi del servizio, Dispensatori di carità”, organizzato a Vicenza dalla Comunità del diaconato in Italia. Apertosi il 31 luglio con la messa presieduta dal patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, che ha chiesto ai diaconi di «testimoniare attraendo», e con i messaggi di saluto inviati da papa Francesco e da molti presuli, l’evento – in collaborazione con Caritas Italiana, diocesi di Vicenza e Pia Società San Gaetano – ha visto riuniti nel teatro Palladio della Fiera di Vicenza, 250 convegnisti; diaconi celibi, diaconi coniugati con le loro consorti, presbiteri, religiosi, vescovi, laici provenienti da 55 diocesi italiane. Molti gli spunti di riflessione offerti dai relatori, tra cui monsignor Grancesco Soddu, suor Rita Giaretta, don Dario Vitali, don Dino Bressan, don Giovanni Sandonà, padre Luca Garbinetto, don Flavio Marchesini, Simona Segolini, Carla Dall’osto, così come dagli animatori dei momenti di preghiera: il francescano minore Giulio Michelini, il vescovo di Belluno-Feltre Renato Marangoni, don Venanzio Gasparoni, i vescovi di Vicenza e di Città di Castello, rispettivamente Beniamino Pizziol e Domenico Cancian. Punto di forza sono stati i laboratori, dalle cui sintesi è emersa la creatività dei diaconi, definiti da Paolo Beccegato, vicedirettore Caritas italiana, «saggi per il rinnovamento della Chiesa».
«Facciamo pienamente nostro l’invito pressante di papa Francesco ad andare verso e dimorare nelle periferie esistenziali e geografiche dei nostri fratelli e sorelle, consapevoli che questa è, oggi e sempre, la missione della Chiesa nel mondo. Confortati dalla chiarezza inequivocabile del Vangelo di Cristo, ci impegniamo a promuovere lo sviluppo umano integrale»: ecco l’impegno dei diaconi, affidato sabato 3 agosto, giornata di conclusione del Convegno nazionale, alla Madonna di Monte Berico, da Enzo Petrolino, presidente della Comunità del diaconato in Italia. L’appuntamento è per il 2021 ad Assisi, su invito del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, l’arcivescovo Domenico Sorrentino.
© 2019 Testo e foto di Romina Gobbo
pubblicato su Avvenire – Catholica – martedì 6 agosto 2019 – pag. 17