Da oggi e fino a martedì sera sono i giorni di Erev Rosh Hashanah, ovvero il capodanno ebraico. Sono giorni di festa e di preghiera. Le famiglie si riuniscono davanti alla tavola e a Gerusalemme i corni di montone (Shofar) annunciano l’arrivo del nuovo anno, il numero 5780. Ma questa ricorrenza è conosciuta anche come Yom ha-Din, cioè il Giorno del giudizio, pertanto ciascuno è chiamato alla riflessione e al rinnovamento spirituale. Questo è il momento in cui Dio esamina gli uomini e le loro azioni. La festività avvia i dieci giorni del pentimento, in cui ciascuno analizza i propri errori ed è suo dovere chiedere perdono a chi da lui ha subito un torto. Questi giorni penitenziali terminano con il “Giorno dell’espiazione”, più conosciuto come Yom Kippur.
Agli amici ebrei, Shanà Tovà.
© 2019 Romina Gobbo – Facebook 29 settembre 2019