Vorrei non dovere dare mai queste notizie, ma bisogna che si sappia che le donne continuano a morire per mano di uomini. Tra le mura di casa, le donne vengono uccise da uomini che rivendicano la proprietà del loro corpo; fuori, da uomini che rivendicano la proprietà delle loro idee.

Almaas Elman
Nell’impegno per la pace, era figlia d’arte. Almaas Elman, attivista di origine somalo-canadese, non ancora trentenne, è stata uccisa ieri con un colpo alla testa, nella fortezza di Halane, a Mogadiscio, dove stazionano le forze militari dell’Unione africana, a due passi dall’aeroporto. Secondo il “The Guardian” la sicurezza somala riferisce di un “proiettile vagante”. Ma per il filmmaker Said Fadhaye, che viaggiava con lei, «è stato un attacco», così ha scritto su Facebook. Se così fosse, il pensiero va ad Ilaria Alpi, anche lei ammazzata con un colpo alla testa. Anche nella morte Almaas è “figlia d’arte”. Il padre, che aveva fondato Elman Peace, centro per la pace e la riconciliazione, era stato ucciso nel 1996 da tre killer integralisti.

Hodan Naleyah
Quattro mesi fa Hodan Naleyah, anche lei somalo-canadese, fondatrice della prima emittente somala in lingua inglese, Integration Tv, è stata uccisa in un attentato terroristico a Chisimaio.

La giornalista Maria Grazia Cutuli
Il 19 novembre ricorrevano i 18 anni dall’assassinio in Afghanistan della giornalista del Corriere della Sera, Maria Grazia Cutuli, anche lei ammazzata da un commando.