«Nel centro della città di Battaglia Terme (provincia di Padova) si incrociano ben quattro canali, che collegavano l’area euganea a Venezia e l’Adriatico. Questo snodo fluviale ha rappresentato per secoli il fulcro dell’intensa attività di scambi mercantili dei cosiddetti “barcari”, marinai esperti della navigazione fluviale. Ecco perché fare il presepe sull’acqua significa dimostrare concretamente che il Natale del Signore trova posto in tutte le realtà, soprattutto in quelle del lavoro quotidiano. Il trasporto su barche è, infatti, ancora vivo nella memoria delle persone che abitano questo territorio. Il Natale deve incontrare i colori e le forme della quotidianità di una comunità». Per don Edoardo Bregolin, parroco della parrocchia di San Giacomo Apostolo di Battaglia Terme, è questo il segreto del successo del “Presepio sull’Acqua”, unico nel suo genere in Veneto.
Gli echi di questo passato operoso arrivano lontano, perché il presepe è situato in posizione strategica, visibile anche dalla statale che da Padova porta a Rovigo. Così ogni anno, arrivano nuovi visitatori, attirati da quelle luci in lontananza, così come i Magi dalla cometa.
Alle 18 di oggi, le barche illuminate del locale Circolo Remiero trasporteranno il Bambino Gesù, e lo deporranno nella mangiatoia, fra Maria e Giuseppe, all’interno della capanna allestita nel burceto (tipica imbarcazione locale). Tutto il presepe sta sulle barche nel Canale della Battaglia; la più grande accoglie la Natività, nelle altre – zattere e saltafossi – trova ospitalità il popolo: la lavandaia, il falegname, i pescatori…, con i loro animali. Molti dei personaggi sono in movimento: il cagnolino scodinzola, l’asinello muove la testa, san Giuseppe dondola la culla. A terra, lungo la riva, il trasporto del Bambino sarà “scortato” dalla processione dei fedeli con le fiaccole. Al momento della deposizione, il parroco darà la benedizione, accompagnato dalla musica dell’Ensemble Calicanto e dalle voci del coro “Cantate Domino Junior”.
«C’è una leggenda che qui si tramanda di padre in figlio. Si racconta che secoli fa, i barcaioli videro una bellissima signora che lavava i panni del suo bambino nelle acque del Canale. Non ebbero dubbi: era la Madonna. Quale luogo migliore dove far nascere Gesù? E ventisei anni fa iniziò la tradizione», ricorda Lucia Boaretto, appassionata presidente del Gruppo presepisti.
Ciascuno dei volontari ha un ruolo: chi crea la struttura, chi veste i personaggi con i costumi adatti, chi provvede ai movimenti, chi aiuta poi per il posizionamento sulle barche. «Sono molti coloro che regalano il loro tempo con tanto amore e passione. Hanno mani sapienti e un cuore grande. Il presepe è sempre coinvolgente, ma dal tramonto in poi, quando si accendono le luminarie, diventa magico», conclude Lucia.
Il “Presepio sull’Acqua” resterà allestito fino al 15 gennaio. Aderisce alla “Strada dei Presepi”, l’itinerario promosso dal Consorzio delle Pro Loco del Cittadellese. Il ricavato della vendita dei biglietti della lotteria organizzata collettivamente, andrà allo IOV, Istituto Oncologico Veneto.
© 2019 Romina Gobbo
pubblicato su Avvenire – Catholica – martedì 24 dicembre 2019 – pag. 21