Pizziol: seguiamo con il cuore la stella della pace. A Vicenza la festa animata dalle danze srilankesi – Pizziol: we followed the star of peace with the heart. Vicenza the party animated by Sri Lankan dances

Pizziol benedice l’assemblea il 6 gennaio 2020, durante la “Festa dei popoli” (credits Romina Gobbo)

«Cattolica significa universale. La Messa di oggi è quella che più esprime il significato di “cattolica”, grazie ai vostri colori, alle vostre tradizioni, ai vostri canti… Ed è per questo che è la Messa più bella dell’anno». Con queste parole il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol ha concluso la celebrazione del 6 gennaio, in Cattedrale. La solennità dell’Epifania, da anni per la diocesi veneta è la “Festa dei popoli”, perché vi partecipano i membri delle varie comunità etniche cattoliche. Fedeli, che vivono e lavorano nel territorio, ma provenienti dall’Africa, dall’America Latina, dalle Filippine, dallo Sri Lanka, dalle più vicine Ucraina e Romania, si danno appuntamento per leggere, pregare e cantare insieme. Ciascuno arricchendo la celebrazione con i propri canti, la propria lingua e quest’anno per la prima volta anche la propria danza, espressione della comunità srilankese. «Ogni cultura è giusto che esprima la propria fede come vuole, e il compito della comunità è accogliere la diversità con rispetto – ha spiegato lo scalabriniano padre Domenico Colossi, direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano -. Quando si sradica una pianta, e la si vuole trapiantare, deve rimanere sempre del terreno intorno. Lo stesso vale per le persone; se manca l’identità, è impossibile inserirsi in una comunità». Il vescovo Pizziol nell’omelia, con riferimento ai Magi, ha sottolineato come spesso avvenga che chi è più lontano, è più disponibile, e si mette in viaggio.

Vicenza, Festa dei popoli. Il momento della comunione (credits Romina Gobbo)

«Chi invece è più vicino, come la comunità di Gerusalemme, a volte è disturbato dalla novità, in questo caso la presenza di questo nuovo “re”. Sono vicini geograficamente – Gerusalemme dista da Betlemme pochi chilometri -, ma sono lontanissimi nel cuore. Quando vado in visita pastorale, vedo invece tante donne venute da lontano per accudire i nostri anziani. Spero – ha detto che voi qui troviate persone che vi accolgono, non che vi respingono». Infine, rifacendosi alla prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia, là dove dice “La nebbia ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli”, Pizziol ha auspicato che «questa nebbia che avvolge il nostro mondo venga dissolta, con l’aiuto della nostra preghiera della nostra fede». Dopo la benedizione speciale per i bambini, veri protagonisti del Natale, il vescovo ha concluso: «Auguro a chi ha in mano le sorti del mondo che come i Magi decidano di cambiare strada, e si mettano alla luce della stella della pace».

© 2020 Testo e foto di Romina Gobbo
pubblicato su Avvenire – Catholica – mercoledì 8 gennaio 2020 – pag. 14

Vicenza, Festa dei popoli, benedizione dei bambini (credits Romina Gobbo)

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