Fatta la premessa che Sanremo è Sanremo, cioè spettacolo, prima, durante e dopo. Pertanto tutte le polemiche servono solo a fare audience, oggi si viene a sapere che il monologo di Rula è stato scritto da Selvaggia Lucarelli. A me la Lucarelli piace molto perché dice cose scomode che buona parte della gente pensa, ma non dice. Quindi suppongo che il monologo fosse scritto bene con spunti interessanti. Non l’ho seguito perché non ho mai visto Sanremo che non mi interessa. E ho smesso di farmi impressionare da parole struggenti, emozionanti, bla bla bla, tanti anni fa. Quello che mi sorprende è che Rula, giornalista autorevole, abbia bisogno di qualcuno che le scriva un testo. Un testo peraltro sulla violenza alle donne. Argomento rispetto al quale qualsiasi donna con un po’ di sensibilità potrebbe parlare ampiamente. Perché è un tema che ci tocca tutte, qualcosa con cui tutte – a vari livelli – si confrontano prima o poi. Aver bisogno di qualcuno che scriva al posto nostro su questo tema, mi fa davvero cascare le braccia.
© 2020 Romina Gobbo
pubblicato Facebook – giovedì 6 febbraio 2020
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