In questi giorni di #restiamoacasa e #manteniamoledistanze, il mio abbraccio va a chi accudisce un anziano non autosufficiente, a chi ha un figlio con disabilità grave, a chi si deve occupare di un familiare invalido. Sono situazioni in cui le distanze non si possono mantenere, perché la persona nel bisogno, va lavata, pettinata, vestita, nutrita, alzata al mattino e rimessa a letto la sera. Ed è così per 360 giorni all’anno. Loro a casa ci restano sempre. Non ci sono ferie, perché le persone, anche se malate, restano persone. Sono situazioni rispetto alle quali il coronavirus non ha potere. Perché la dignità di ogni essere umano è il valore più alto. Perché su questo valore si gioca il grado di civiltà di una società, anche globalizzata. E, in questi casi, la “promiscuità” è amore. Parola di chi ci è passata.
© 2020 Romina Gobbo
pubblicato su Facebook/LinkedIn – giovedì 12 marzo 2020