Il mondo islamico italiano si sta muovendo per dimostrare la propria appartenenza allo Stato. In questi giorni si stanno moltiplicando le iniziative di solidarietà nei confronti del nostro Paese messo in ginocchio dal coronavirus. Ieri, la rete dei Centri islamici di Roma, in collaborazione con la Grande Moschea, ha digiunato e pregato Dio affinché ci liberi da questo male. Nei prossimi giorni, inoltre, gli amici musulmani acquisteranno mascherine e le distribuiranno a quanti vivono nei pressi dei loro centri culturali. Intende essere un gesto d’apertura e di fraternità, che trova le sue basi nell’importanza che l’Islam attribuisce al rapporto di buon vicinato. La Comunità islamica di Bologna ha invece lanciato una raccolta fondi che saranno devoluti all’Ospedale Maggiore. «È l’occasione di poter offrire un vero contributo a questa terra che tanto ha dato a noi», dice Yassine Lafram, presidente nazionale U.CO.I.I. – Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, il quale invita anche ad andare a donare il sangue, e cita il Corano. “Quelli che donano i loro beni per la causa di Allah, sono come un seme di grano da cui germogliano sette spighe, ognuna delle quali contiene cento chicchi” (cap. 2, vers. 261).
© 2020 Romina Gobbo
pubblicato su Facebook – martedì 20 marzo 2020