A questo periodo, che per l’atmosfera surreale assomiglia molto a quella nei Paesi dell’Est del dopo muro di Berlino, ognuno risponde soprattutto con quello che è. Chi ha una personalità solida, strutturata, riprenderà poi la propria vita da dove l’aveva lasciata. Per chi già vacillava, sarà più difficile. Ascoltando le persone, mi sono anche resa conto che chi è più abbattuto, è chi ha sempre avuto una vita lineare: stesso lavoro, stessa città, stesse frequentazioni, nessuno scossone. Costoro oggi si sentono disorientati, perché mai avrebbero pensato di trovarsi di fronte ad un evento così dirompente e totalmente sconosciuto. Chi invece è più resiliente sono quelli come me (lavoratori autonomi, partite Iva; freelance in generale), che camminano da sempre sul filo, e come unica certezza hanno l’incertezza del domani. Perché il lavoro (nel mio caso, la notizia) te lo devi cercare quotidianamente, e quotidianamente devi proporre la tua storia, che se non piace, resta lì nella tua testa. Il che significa – per usare un tono prosaico – niente denaro. Per chi è un “battitore libero”, nessuna possibilità di ferie, o di malattia, men che meno di rimborsi spese. Per noi, abituati a non avere paracadute, le difficoltà sono opportunità.
© Romina Gobbo
pubblicato su Facebook e LinkedIn – mercoledì 8 aprile 2020